Nuove restrizioni sul lato Cattedrale, dove il divieto esiste già tutto l’anno: segnaletica ignorata, ordinanze spot e nessuna strategia reale per il centro storico
Nel cuore del centro storico di Agrigento, in via Duomo, l’amministrazione ha introdotto un nuovo divieto di sosta con rimozione forzata sul lato della Cattedrale, attraverso l’Ordinanza Dirigenziale n. 327 del 21 novembre 2025
Ordinanza+Dirigenziale+2025-327 Ordinanza+Dirigenziale+2025-327
emanata in occasione della processione dell’Immacolata dell’8 dicembre.
Un provvedimento che, a un primo sguardo, potrebbe sembrare mirato a garantire maggiore ordine e sicurezza durante l’evento religioso, ma che in realtà mette in luce qualcosa di molto diverso: l’ennesima misura estemporanea, applicata su un tratto dove il divieto di sosta esiste già tutto l’anno.
Un divieto che c’era già: e allora perché un’ordinanza?
Sul lato destro di via Duomo – precisamente il lato Cattedrale fino alla chiesa di Sant’Alfonso – è presente da tempo un segnale di divieto di sosta h24 con rimozione forzata. È quindi logico chiedersi:
perché introdurre nuovamente un divieto già in vigore 365 giorni l’anno?
La risposta rischia di essere imbarazzante:
perché quel divieto, semplicemente, non viene mai fatto rispettare.
Auto parcheggiate ovunque, violazioni sistematiche, nessun controllo continuativo e nessuna reale pianificazione della viabilità nel centro storico. Ecco perché oggi si ricorre all’ordinanza: per “irrobustire” — solo per un giorno — ciò che dovrebbe valere sempre.
Segnaletica ignorata, provvedimenti temporanei: un copione che si ripete
L’ordinanza n. 327, nel dettaglio, istituisce per l’8 dicembre:
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divieto di sosta con rimozione forzata dalle 13:00
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divieto di circolazione dalle 18:00
su tutto il lato Cattedrale di via Duomo, fino alla chiesa di Sant’Alfonso. Un provvedimento legittimo e necessario per la processione, ma che conferma una realtà che i residenti conoscono bene:
senza eventi, la strada diventa ogni giorno un parcheggio selvaggio.
La domanda, allora, è inevitabile:
se la zona è considerata così critica da richiedere ordinanze straordinarie, perché non viene controllata e regolamentata in modo costante?
L’amministrazione sa che la zona è un problema, ma continua a improvvisare
Il centro storico soffre da anni di congestione e caos viario, soprattutto in occasione di eventi e cerimonie religiose. Già in passato, proprio in via Duomo, mezzi di emergenza hanno incontrato difficoltà nel passare tra le auto parcheggiate irregolarmente.
Nonostante ciò, l’approccio dell’amministrazione resta lo stesso:
intervenire solo quando c’è un evento, ignorando per il resto dell’anno la segnaletica esistente e i problemi strutturali di vivibilità.
Una visione del territorio che sembra mancare
Quello che emerge da questo provvedimento è la sensazione di una gestione superficiale:
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Si introduce un divieto che era già valido, segno che nessuno controlla la situazione ordinaria.
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Si interviene solo in occasione di eventi, senza continuità.
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Si agisce in modo frammentato, senza una strategia complessiva per il centro storico.
Chi conosce davvero via Duomo sa che la criticità non dura un giorno all’anno, ma è quotidiana.
Serve un piano reale, non misure spot
Se l’obiettivo è proteggere i fedeli, fluidificare il traffico, garantire il passaggio dei mezzi di soccorso e tutelare la vivibilità del centro storico, allora non bastano ordinanze di qualche ora.
Serve:
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una pianificazione chiara e stabile,
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controlli costanti,
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una strategia urbana che rispetti residenti, turisti, commercianti e le reali esigenze del luogo.
Il nuovo divieto di sosta in via Duomo, così com’è strutturato, appare come l’ennesimo intervento occasionale: una toppa su un sistema di viabilità che non funziona da anni.
Un provvedimento superfluo, perché introduce ciò che già esiste, e al tempo stesso rivelatore: chi governa la città sembra non conoscere — o non voler considerare — la realtà quotidiana del centro storico.
Se davvero si vuole garantire ordine, sicurezza e decoro, il Comune deve smettere di rincorrere gli eventi con ordinanze last minute e iniziare finalmente a governare il territorio con una visione strategica e un controllo costante.

