Il quartiere ellenistico-romano nella Valle dei Templi sarà più accessibile. Entro i primi del prossimo maggio sarà aperto anche il varco, chiuso da diversi mesi, poco distante dal museo San Nicola.  Un varco ad oggi chiuso che crea no pochi disagi ai turisti in visita, costretti a prolungare la loro “traversata”, cercando altri accessi. Questa mattina tra le vestigia c’era un operaio con decespugliatore in azione, forse un segnale che il sito potrebbe aprire i battenti da qui a breve, come in effetti accadrà. Un auspicio nell’anno di Agrigento Capitale della Cultura, una città che non può permettersi di “nascondere” alcuno dei propri gioielli di famiglia più preziosi. Basti pensare a cosa accaduto nei giorni scorsi con la tomba di Luigi Pirandello, chiusa un mese fa per avviare lavori di ristrutturazione dell’area e riaperta a furor di popolo solo dopo un articolo di Report Sicilia, seguito da Il Fatto Quotidiano. Fu il direttore del Parco Archeologico Roberto Sciarratta a raccogliere il nostro allarme e disporre la riapertura dell’area della tomba, nel rispetto delle esigenze del cantiere di lavoro. Il quartiere ellenistico romano è accessibile da altre zone della Valle, e lo sarà anche da questo tratto, con grande soddisfazione di tutti i visitatori. Si tratta di edifici rinvenuti, durante gli scavi degli anni ’50, raccontano come era organizzata la vita nell’antica Akragas. Raccontano quali fossero gli schemi seguiti nella progettazione dell’assetto urbano. Oltre a ventisette abitazioni con splendidi mosaici e decorazioni, sorgono edifici come banchi di vendita, magazzini e pozzi. I primi insediamenti urbani risalgono al periodo ellenistico, intorno al IV secolo a.C.. A questo impianto urbano si sovrappone il quartiere romano, nato dall’ampliamento e dalle modifiche apportate alle abitazioni esistenti intorno al II e III secolo d.C. L’impianto del quartiere riflette i dettami di Ippodamo di Mileto, urbanista greco del V secolo a.C.. Il suo modello prevedeva una rete stradale ortogonale, fatta di strade principali (platêiai) e strade secondarie (stenōpói), che dividevano lo spazio in isolati quadrangolari regolari. Il quartiere ellenistico-romano di Agrigento è composto da ventisette abitazioni (domus), inserite in tre isolati (insulae) e delimitate da quattro assi stradali nord–sud, indicati con il nome di cardines. Un grande gioiello che merita di essere ulteriormente valorizzato ed esposto. 

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