Nell’ultima assemblea pubblica dei soci di AICA, tenutasi il 4 aprile 2024, si è verificato un grave episodio che ha scosso le fondamenta della partecipazione democratica e della trasparenza istituzionale all’interno dell’Azienda Consortile Pubblica. È stato negato il diritto di intervento al rappresentante della Consulta, un organo previsto dall’art. 48 dello statuto di AICA.

Il Presidente dell’Assemblea ha respinto per ben tre volte la richiesta di intervento della Consulta, senza fornire alcuna motivazione plausibile. Tale comportamento non solo manca di rispetto verso gli altri organi statutari, ma va ben oltre, configurandosi come un autentico tradimento dello spirito che dovrebbe animare un’azienda pubblica di questo genere.

In un momento così cruciale per il futuro del Servizio Idrico, negare la voce alla Consulta significa privare l’azienda della partecipazione attiva e dell’apporto costruttivo dell’utenza. È un gesto che denota una volontaria cecità verso le proposte e le soluzioni che la Consulta ha avanzato sin dall’inizio dell’attività del Gestore Pubblico, soluzioni che avrebbero potuto evitare molti dei disagi che l’utenza ha dovuto subire.

Tuttavia, la Consulta non si arrende e continua a lavorare per il bene dell’azienda e dei cittadini, con la stessa dedizione e preparazione che l’hanno contraddistinta finora. Chiediamo che l’intervento della Consulta venga allegato al verbale dell’assemblea e che siamo ricevuti dal Prefetto per portare alla luce questi fatti preoccupanti che coinvolgono il Servizio Idrico di Agrigento.

Le associazioni aderenti alla Consulta, tra cui Agrigento Punto e a Capo, Associazione Titano, A Testa Alta, Centro Studi De Gasperi, Codacons – Sede Provinciale di Agrigento, Comitato Civico Cantavenera, Ethikos Aps e Konsumer – Agrigento, rimangono unite nel loro impegno per garantire la trasparenza e la partecipazione democratica all’interno dell’azienda consortile pubblica.

Per la Consulta di AICA, Il Presidente Alvise Gangarossa

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