Oggi Andrea Camilleri avrebbe compiuto 100 anni. Sarebbe sceso dalla sua casa di via La Porta, si sarebbe posizionato davanti la chiesa madre e avrebbe assistito all’uscita della statua di San Calogero, in occasione della festa per il santo nero, alla quale era da sempre molto legato. Poi sarebbe andato al bar Albanese all’inizio della via Roma e avrebbe sorseggiato una buona birra fresca, prima o dopo la rituale sigaretta, fumata magari tra un autografo e l’altro. Poi, passando accanto la sua gigantografia posizionata sul prospetto del municipio, rientro a casa a riposare, magari in attesa di qualche evento che qualche istituzione avrebbe organizzato in suo onore, per l’importante ricorrenza. Negli ultimi anni purtroppo era diventato non vedente, ma con le orecchie e il cuore avrebbe certamente preso atto del grande affetto che gli veniva rivolto in ogni occasione pubblica. Questo sarebbe stato il centesimo compleanno di Camilleri nella sua Porto Empedocle, Vigata letteraria e cinematografica per altri comuni siciliani. Ma siccome lo scrittore è deceduto nel da ormai 6 anni, a ricordalo ci sono pochi eventi in loco, mentre su scala nazionale se ne contano a decine, con speciali anche sui principali media anche nel corso della prima serata. In paese, oggi dalle ore 19 nell’area della stazione di Porto Empedocle succursale è in programma un evento multisensoriale dedicato al papà del commissario Montalbano, con pittura dal vivo, musica e letture. Secondo quanto anticipato nei giorni scorsi dal sindaco empedoclino Calogero Martello, sulla Torre Carlo V dovrebbe essere proiettata un’immagine di Camilleri, a ricordarne appunto la figura “monumentale” dal punto di vista culturale. Il destino ha voluto che il centesimo compleanno dell’illustre empedoclino si celebrasse proprio in concomitanza con la festa in onore di San Calogero.
Una vetrina di straordinario valore …
Neanche lui, Camilleri, avrebbe saputo immaginare una simile circostanza dal valore altamente simbolico. Oggi Porto Empedocle, grazie al suo figlio attualmente più famoso e illustre, avrà un contributo straordinario in termini di visibilità in tutto il mondo. Peccato che la realtà racconti di un paese in enormi difficoltà economiche, con centinaia di famiglie nel bisogno, una classe politica inconsistente, un continuo stupro del territorio e una criminalità che per fortuna non uccide come negli anni della guerra di mafia, ma che vede branchi di pericolosissimi “cani sciolti”, capaci di tutto per un accaparrarsi un pò di potere sulla piazza dello spaccio di droga e delle estorsioni. Tutto nero? No, per fortuna tra le nuove generazioni non mancano i bravi ragazzi, impegnati nel sociale, nello studio e nelle professioni. Un paese dove cultura e politica sono parole sconosciute, dove l’unico cinema ha chiuso da anni e dove il teatro Empedocle è da decenni un cantiere. Un deserto dove la figura di Camilleri risulta lontana, con gli eredi che dal momento della scomparsa dello scrittore non hanno ricucito rapporti con la comunità, ritenendo Roma epicentro di tutto, sotto tutti i punti di vista. Camilleri è Porto Empedocle, la speranza è che questo concetto si traduca prima possibile in una reale simbiosi, a vantaggio della comunità.

