Agrigento – Il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, ha convocato e presieduto oggi pomeriggio a Palazzo d’Orléans un tavolo operativo su Agrigento Capitale Italiana della Cultura 2025, mettendo in chiaro che da oggi cambia tutto. Con un deciso cambio di passo, Schifani ha avocato a sé il controllo delle operazioni, lasciando sindaco e assessori in un evidente stato di umiliazione per la loro incapacità di predisporre, nei due anni precedenti, tutto ciò che serviva per presentare Agrigento come una città normale.
“La Regione ha preso un impegno per Agrigento Capitale della Cultura e intende rafforzarlo, ma servono delle dinamiche organizzative che rassicurino. La Fondazione rappresenta il nostro riferimento per la buona riuscita culturale dell’evento, ma occorre da parte del Comune e di tutti gli attori coinvolti un’assunzione di responsabilità e un miglior coordinamento che fino ad ora non c’è stato. Da oggi si cambia, perché esiste una sinergia istituzionale”, ha dichiarato Schifani, sottolineando come l’assenza di una strategia concreta abbia finora danneggiato la credibilità dell’evento.
Un passaggio chiave è stata la sua espressione di orgoglio per la recente nomina dell’ex prefetto di Palermo, Maria Teresa Cucinotta, alla presidenza della Fondazione Agrigento 2025. Schifani ha chiaramente ribadito che la Regione continuerà a sostenere il progetto con risorse economiche – oltre ai sette milioni già stanziati – ma ha sottolineato come servano certezze sulle coperture relative agli eventi previsti nel programma presentato a Roma.
La bacchettata più sonora nei confronti del sindaco Francesco Miccichè e della sua amministrazione è arrivata sul fronte della promozione, con Schifani che ha evidenziato la necessità di una comunicazione capillare degli eventi in calendario, facendo esplicito riferimento al concerto di Giovanni Allevi, che dovrebbe rappresentare uno degli appuntamenti di punta. La critica è chiara: fino ad ora, l’amministrazione comunale ha latitato nel dare adeguata visibilità agli eventi, lasciando che Agrigento si presentasse con le sue carenze strutturali e logistiche.
Dal canto suo, la presidente della Fondazione, Cucinotta, ha evidenziato le gravi criticità in termini di logistica e personale, sottolineando come la macchina organizzativa sia in pesante ritardo. Per far fronte a queste difficoltà, Schifani ha chiesto al Libero Consorzio di Agrigento di dare supporto logistico alla Fondazione, bypassando di fatto il Comune e mettendo in luce l’inadeguatezza della giunta Miccichè.
Al tavolo operativo erano presenti, oltre al governatore Schifani e alla presidente Cucinotta, gli assessori ai Beni culturali e alle Infrastrutture Francesco Paolo Scarpinato e Alessandro Aricò, il prefetto di Agrigento Salvatore Caccamo, i dirigenti dei dipartimenti regionali coinvolti, il sindaco Francesco Miccichè con i componenti della giunta interessati, il direttore del Parco archeologico della Valle dei Templi Roberto Sciarratta, e l’avvocato generale della Regione, Giovanni Bologna, in qualità di commissario straordinario del Libero Consorzio di Agrigento.
L’operazione di Schifani è chiara: riportare ordine in un progetto che avrebbe dovuto decollare da tempo, ma che è rimasto impantanato nelle inefficienze del Comune. Il messaggio è inequivocabile: la Regione ha preso in mano la situazione perché chi avrebbe dovuto farlo – sindaco e assessori – ha fallito nel proprio compito. Se il rilancio di Agrigento come Capitale della Cultura avverrà, non sarà certo merito della giunta Miccichè, che ora si trova relegata a un ruolo secondario, senza più margini di manovra.

