Parcheggio di via Empedocle: un altro pasticcio dell’amministrazione Miccichè?
AGRIGENTO – Un finanziamento da 600.000 euro, un progetto presentato con anni di ritardo, un iter amministrativo lacunoso e un Consiglio Comunale lasciato senza informazioni fondamentali. Un’altra vicenda che alimenta sospetti e polemiche sulla gestione della città da parte dell’amministrazione Miccichè.
Un progetto confuso e una Giunta nel caos
Tutto nasce da una richiesta di finanziamento avanzata dal Comune di Agrigento e approvata dalla Regione Sicilia con delibera del 6 aprile 2022 per la realizzazione di un “nuovo parcheggio in via Empedocle”. Il progetto esecutivo viene redatto e trasmesso al Dipartimento regionale per le Infrastrutture e approvato dalla Giunta comunale il 19 dicembre 2024.
Il decreto regionale di finanziamento arriva il giorno successivo, il 20 dicembre 2024, ma l’iter burocratico richiede ancora un passaggio: la ratifica della variazione di bilancio da parte del Consiglio Comunale entro 60 giorni.
E qui iniziano le anomalie:
- La delibera di Giunta viene firmata solo il 15 gennaio 2025, ma inviata al Consiglio pochi giorni prima della scadenza.
- Il documento arriva senza il progetto esecutivo, lasciando i consiglieri nell’impossibilità di comprenderne i dettagli.
- Né il sindaco né i tecnici comunali presenti in aula sanno spiegare di cosa si tratta. Nessuno è in grado di rispondere alle domande dei consiglieri.
- L’assessore ai Lavori Pubblici, che dovrebbe avere tutte le informazioni, non è nemmeno presente in aula.
- Alcuni consiglieri si allontanano, manca il numero legale e la seduta viene sciolta, facendo slittare il voto all’ultima data utile, col rischio di perdere il finanziamento.
Uno spettacolo indecoroso, che dimostra l’impreparazione e il pressapochismo dell’amministrazione.
Il mistero del parcheggio: nuovo o solo un restyling?
Il 14 marzo 2025, finalmente, viene fatta chiarezza. Il vicesindaco Aurelio Trupia spiega che, nonostante la dicitura “Nuovo Parcheggio”, in realtà si tratta solo di un restyling dell’area di sosta esistente tra via Pietro Nenni e Piazza Ravanusella.
Nessun nuovo parcheggio, nessun aumento di posti auto: solo il rifacimento di ringhiere, marciapiedi, pavimentazione e segnaletica orizzontale.
L’idea originaria era realizzare un nuovo parcheggio vicino alla stazione ferroviaria, ma le Ferrovie dello Stato hanno venduto l’area a un privato, costringendo la Giunta a ridimensionare il progetto.
Ma sorge spontanea una domanda: vale davvero la pena spendere 600.000 euro solo per una ristrutturazione?
Il traffico e i fallimenti della Giunta
Questa vicenda si inserisce in un quadro più ampio di fallimenti sulla mobilità urbana:
- Il bike sharing, avviato dalla precedente amministrazione, è stato chiuso dopo poche settimane. Le biciclette elettriche acquistate? Sparite.
- Il parcheggio di Piazza Rosselli è ancora abbandonato, nonostante promesse e finanziamenti.
- Il parcheggio di Cugno Vela, che avrebbe dovuto decongestionare il traffico, è un progetto fantasma.
- I sottopassaggi di Piazza Marconi sono lasciati nel degrado.
- La Stazione di Trasbordo di Via Manzoni ex piazzale saiseb.
- Il trasporto urbano è in un caos totale, tra proroghe illegittime e inadempienze che penalizzano i cittadini.
- L’unico vero progetto sulla mobilità è la privatizzazione dei parcheggi a pagamento, che rischia di trasformarsi in una rapina legalizzata ai danni degli agrigentini, regalando milioni di euro a una ditta privata.
Dov’è la visione della città del futuro? Dove sono le scale mobili, le piste ciclabili, il trasporto pubblico potenziato promessi dal sindaco?
Tangenti, affari, speculazioni: cosa c’è dietro tutto questo?
Questa amministrazione è già finita sotto i riflettori per vicende sospette, come:
- L’acquisto dei SUV con fondi destinati alla solidarietà sociale.
- Il caso della Villa del Sole, abbattuta tra mille polemiche.
- Il concorso per i vigili urbani, che ha sollevato dubbi su presunti favoritismi.
E ora il parcheggio di via Empedocle, con finanziamenti ottenuti senza un vero piano strategico e una gestione del progetto caotica e opaca.
La domanda che molti si pongono è: cosa c’è dietro queste operazioni?
- Tangenti?
- Mafia?
- Massoneria deviata?
Giuseppe Di Rosa, rappresentante del Codacons, da tempo denuncia la necessità di un’indagine sulla gestione del Comune di Agrigento. Troppi episodi ambigui, troppe decisioni che sembrano andare contro l’interesse dei cittadini.
Agrigento avrebbe potuto usare il titolo di Capitale Italiana della Cultura 2025 per ripensare la città, migliorare la viabilità, rendere il centro storico più accessibile e moderno. E invece? Si continuano a prendere decisioni discutibili, senza alcuna strategia di lungo termine.
Chi ci guadagna da tutto questo? Di certo non gli agrigentini.



