Agrigento Capitale della Cultura, ma senza bagni pubblici: locali costretti a far pagare l’uso dei servizi

AGRIGENTO – Una città senza bagni pubblici può davvero essere Capitale Italiana della Cultura 2025? La risposta arriva dai cittadini e dai commercianti agrigentini, che ogni giorno devono fare i conti con un problema ormai cronico: la totale assenza di servizi igienici pubblici.

Con l’aumento del turismo e l’arrivo di eventi prestigiosi legati al titolo di Capitale della Cultura, la situazione sta diventando insostenibile. I bar e i ristoranti del centro storico, abbandonati a loro stessi dall’amministrazione comunale, sono ormai costretti a gestire un flusso continuo di persone che cercano un bagno, senza consumare nulla.

Locali pubblici trasformati in latrine: la protesta dei commercianti

Dopo anni di richieste rimaste inascoltate, i proprietari dei locali hanno deciso di alzare la testa. Stanchi di fare da “bagni pubblici” a causa dell’assenza di alternative, alcuni esercenti hanno iniziato a far pagare l’uso dei servizi igienici, come dimostra la foto scattata in un bar della città.

La decisione non è dettata solo da motivi economici, ma anche dalla mancanza di rispetto da parte di chi utilizza i bagni senza consumare nulla, spesso lasciando le strutture in condizioni indecorose.

Dov’erano le promesse dell’amministrazione?

Non è certo la prima volta che l’assenza di bagni pubblici ad Agrigento viene denunciata. Nei mesi scorsi, Report Sicilia ha più volte segnalato la carenza di strutture igieniche e la mancata manutenzione di quelle esistenti.

Nonostante le promesse elettorali e le dichiarazioni ufficiali, ad oggi non è stato fatto nulla per risolvere il problema. Il risultato? Turisti e cittadini costretti a chiedere ai bar, mentre i commercianti si vedono obbligati a prendere provvedimenti autonomi.

Bagni chimici: un fallimento annunciato

Un timido tentativo dell’amministrazione è stato installare alcuni bagni chimici in giro per la città, ma il problema non è stato risolto:

  • Pochi bagni disponibili, spesso lontani dai punti strategici.
  • Scarsa manutenzione, con strutture che si riempiono rapidamente e diventano inutilizzabili.
  • Mancanza di segnaletica, che rende difficile trovarli.

Il risultato? La maggior parte delle persone continua a rivolgersi ai locali privati, esasperando ulteriormente la situazione.

Una Capitale della Cultura senza servizi essenziali

Agrigento si avvicina al 2025 con eventi, progetti culturali e investimenti milionari, ma senza servizi basilari come i bagni pubblici.

Se il Comune non interverrà con soluzioni concrete e durature, la città rischia di mostrare al mondo intero un’immagine di incuria e disorganizzazione, che contrasta con il prestigioso riconoscimento ottenuto.

La cultura non è solo eventi e spettacoli, ma anche decoro, accoglienza e servizi efficienti. Agrigento vuole davvero essere all’altezza del titolo che porta?

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