Che i cannoli siciliani siano un bene gastronomico di rilievo mondiale lo sanno anche i sassi. Ma che il tipico dolce siculo, ad Agrigento possa essere venduto esclusivamente ai turisti a quattro (4) euro al pezzo è notizia che lascia decisamente con … l’amaro in bocca. E’ accaduto che domenica mattina, in occasione dell’ultima giornata della Sagra del Mandorlo in Fiore, almeno un paio di titolari di bar e pasticcerie del centro storico, meta di migliaia di persone per assistere alle sfilate e agli spettacoli, abbiano aumentato il prezzo del pezzo di cialda ripieno di ricotta, di almeno due euro. Un prezzo raddoppiato solo per gli “stranieri”, rispetto ai due euro che al massimo gli agrigentini spendono per gustare il dolce, amico anche dei dentisti. Quattro euro per un solo cannolo sono obiettivamente un latrocinio, perpetrato a danno di coloro i quali sono venuti ad Agrigento per divertirsi e non per essere spennati. A Capri o Positano per cinque granite si possono spendere anche 40 euro almeno, ma un cannolo 4 euro appare una forzatura. Ovviamente nessuno dei golosi “spennati” hanno osato protestare o rinunciare al piacere della cialda con la ricotta, ma andando in giro per altri bar della città dei Templi si sono accorti che altri pasticceri più onesti applicavano per tutti il prezzo normale per ogni cannoli, al massimo 2 euro. La speranza è che in questo anno di Agrigento Capitale della Cultura, tra i tanti boomerang che stanno tornando per la mancata auspicata rinascita della città, non ci sia quello del danno causato da qualche sciacallo, desideroso di fare pagare ai visitatori i propri prodotti con prezzi maggiorati. In questo senso sarà certa l’attenzione delle autorità competenti al fine di stroncare sul nascere questo squallido fenomeno.

