Bike sharing ad Agrigento: il Comune tace da sei mesi, il Codacons pronto al TAR
Ad Agrigento, il tempo passa, ma le risposte non arrivano. È trascorso un altro mese, e da Palazzo dei Giganti ancora nessuna notizia sul servizio di bike sharing, annunciato e finanziato con fondi pubblici, ma mai realmente partito. A sei mesi dalla prima denuncia pubblica del Codacons, l’amministrazione comunale continua a non fornire alcuna informazione ufficiale, alimentando dubbi e sospetti su come siano stati utilizzati i soldi dei cittadini.
La vicenda, già portata alla luce da Report Sicilia nell’articolo pubblicato lo scorso mese (leggi qui), ha acceso i riflettori su un altro caso emblematico del malgoverno e dell’opacità gestionale che affligge il Comune di Agrigento. Le bici non ci sono, il servizio non è mai stato avviato, eppure i finanziamenti pubblici sono stati impiegati. Dove sono finiti i soldi?
La domanda è legittima e ancora senza risposta, nonostante le richieste ufficiali di accesso agli atti da parte del Codacons, rimaste anch’esse senza esito. Una situazione che viola apertamente quanto previsto dalle norme sulla trasparenza amministrativa e sull’anticorruzione, come denunciato in un precedente articolo (vedi approfondimento).
La mancata pubblicazione di informazioni relative allo stato del progetto, agli eventuali affidamenti e ai costi sostenuti rappresenta un evidente ostacolo al diritto dei cittadini di sapere come viene speso il denaro pubblico. Un atteggiamento che smentisce nei fatti ogni dichiarazione di volontà trasparente da parte dell’amministrazione.
Alla luce di questo silenzio istituzionale, il Codacons è pronto a ricorrere al TAR per far luce sull’intera vicenda e costringere l’amministrazione a rendere noti i dati relativi al bike sharing, un progetto che, se attivato correttamente, avrebbe potuto rappresentare un piccolo ma importante passo verso una mobilità sostenibile.
Ma ad Agrigento, ormai è chiaro: anche quando i progetti sono finanziati, rimangono solo sulla carta. E nel frattempo, cittadini e turisti restano a piedi.

