Zicari contro la segretaria generale: “Nessun abuso, si getta discredito su chi lavora”
La presidente della VI Commissione consiliare del Comune di Agrigento, Roberta Zicari, risponde con toni fermi e documentati alla nota protocollata il 19 marzo 2025 dalla segretaria generale Maria Concetta Floresta, indirizzata al presidente del Consiglio comunale e, per conoscenza, ai presidenti di commissione.
Nella comunicazione, la segretaria Floresta critica in modo generico l’attività delle commissioni, parlando di “duplicazione” ed “eccessivo numero di sedute”, accusando alcune commissioni di convocazioni estemporanee e poco produttive, fino a suggerire modifiche regolamentari e ipotizzare decadenze per assenze ripetute.
Zicari: “Sedute nella norma e lavoro concreto”
Roberta Zicari, che guida la VI Commissione da due anni, smonta punto per punto le insinuazioni:
- In due anni 112 sedute, circa una a settimana, numero assolutamente regolare;
- Ogni consigliere riceve un gettone di presenza di appena 15 euro a seduta, ben lontano da cifre scandalistiche;
- Le consigliere hanno prodotto atti concreti: mozione su AICA (approvata), modifiche regolamentari su igiene urbana, democrazia partecipata, consulta giovanile, proposte per il trasporto universitario, e tre regolamenti in attesa di parere da due anni.
Zicari sottolinea come siano i dirigenti a non esprimersi su atti già pronti, bloccando di fatto l’attività consiliare: “È curioso leggere attacchi rivolti a noi, mentre da mesi attendiamo pareri per regolamenti pronti per il voto.”
La riflessione: attacco mirato? Una storia già vista nel 2015?
Ed è qui che sorge, inevitabilmente, la riflessione di chi scrive. Perché questo attacco oggi, e proprio in questi termini?
I numeri, a leggere le carte, non sono da scandalo, né lo sono le attività delle commissioni. Si tratta quindi di un’uscita mirata, costruita per delegittimare, proprio mentre il Consiglio comunale si sta liberando da vecchie logiche, e non risponde più ai comandi della deputazione.
Non sembra troppo diverso da quanto accadde nel 2015, quando – sempre partendo da presunti eccessi sulle commissioni – fu lanciata un’operazione politica mediatica ben orchestrata.
E le vere urgenze? Silenzio su condannati, assenteisti e casi gravi
Nel mentre la segretaria generale guarda alle commissioni, resta assordante il silenzio su temi ben più gravi:
- Due dipendenti comunali condannati dalla Corte dei Conti per danno erariale, ancora al proprio posto;
- Nessun procedimento disciplinare avviato nei loro confronti;
- Un super dirigente, Giovanni, agli arresti domiciliari da 11 mesi per tangenti, attende sentenza il prossimo 9 aprile, ma nessuno in Comune ha mai aperto un fascicolo disciplinare.
E su Villa del Sole? Nessun intervento dalla segreteria
Altrettanto inquietante è la totale inazione della segreteria comunale sul caso Villa del Sole, nonostante esposti, interrogazioni e richieste di accesso agli atti. Nessuna nota, nessun approfondimento, nessuna vigilanza.
Zicari: “Il Consiglio non è un problema, ma una risorsa”
Roberta Zicari chiude con un appello forte e istituzionale: “Mi auguro che in questo Comune ognuno torni a fare seriamente il proprio dovere. Se così non è, che l’Amministrazione prenda atto del fallimento e si rimetta al giudizio dei cittadini.”
La sensazione, oggi, è che qualcuno stia tentando di delegittimare proprio chi lavora e produce risultati, mentre altrove – nel cuore dell’apparato amministrativo – si continua a chiudere gli occhi su episodi ben più gravi.
E allora la domanda finale è inevitabile:
davvero oggi il problema di Agrigento sono le commissioni comunali? O forse il problema è un altro – e ben più profondo – che si vorrebbe nascondere sotto il tappeto?

