Debiti e pignoramenti: le ombre su Gaetano Armao e la moglie Giusi Bartolozzi

La recente vicenda giudiziaria che coinvolge Gaetano Armao, ex vicepresidente della Regione Siciliana, e sua moglie Giusi Bartolozzi, magistrato ed ex deputata, ha sollevato numerose domande riguardo alla gestione patrimoniale e alle implicazioni etiche per figure pubbliche di tale rilievo.

La carriera di Giusi Bartolozzi

Giusi Bartolozzi, originaria di Gela, ha intrapreso la carriera magistratuale prestando servizio come giudice a Gela e successivamente a Palermo, dove ha operato nella sezione fallimentare del Tribunale. Nel 2018, è stata eletta deputata con Forza Italia, distinguendosi per le sue posizioni autonome all’interno del partito. Nel luglio 2021, ha lasciato il gruppo di Forza Italia per aderire al gruppo misto, manifestando dissenso su specifiche questioni legislative. Dopo la conclusione del mandato parlamentare nel 2022, è stata nominata vice capo di gabinetto dal ministro della Giustizia Carlo Nordio, tornando così a ricoprire un ruolo di rilievo nel settore giudiziario.

Le controversie finanziarie di Gaetano Armao

Parallelamente, Gaetano Armao è stato coinvolto in una complessa vicenda finanziaria. Nel 2018, la sua ex moglie, Carmela Transirico, ha presentato un esposto al Consiglio Superiore della Magistratura (CSM) accusando Armao e Bartolozzi di aver messo in atto strategie per rendere inaggredibili determinati beni immobili, al fine di evitare obblighi finanziari derivanti dalla separazione. Secondo l’esposto, Armao avrebbe trasferito proprietà immobiliari e altri beni a Bartolozzi a valori inferiori a quelli di mercato, sollevando interrogativi sulla legittimità di tali operazioni.

Inoltre, emergono debiti significativi di Armao nei confronti del fisco, con Riscossione Sicilia che ha iscritto ipoteche su alcuni suoi immobili per importi rilevanti. Queste situazioni finanziarie hanno portato a pignoramenti e ulteriori complicazioni legali.

Una questione di opportunità e trasparenza

Al di là degli aspetti strettamente giudiziari, la vicenda solleva un interrogativo di opportunità istituzionale. È coerente che a presiedere la Commissione Tecnica Specialistica presso l’Assessorato Regionale Territorio e Ambiente – un organo consultivo chiamato a valutare progetti pubblici e privati per miliardi di euro in materia di VAS, VIA e VINCA – sia un soggetto attualmente coinvolto in una procedura esecutiva per debiti verso la pubblica amministrazione?

Pur non emergendo, ad oggi, elementi di irregolarità formale, sarebbe auspicabile chiarire se la Regione, prima di procedere all’eventuale corresponsione dell’indennità legata all’incarico, abbia effettuato le opportune verifiche su eventuali carichi pendenti tributari. In casi come questi, la trasparenza e la piena tracciabilità della condizione patrimoniale dei funzionari e consulenti pubblici sono elementi essenziali per tutelare l’imparzialità dell’azione amministrativa e la fiducia dei cittadini.

Report Sicilia continuerà a seguire attentamente gli sviluppi di questa vicenda, assicurando un’informazione accurata e tempestiva ai propri lettori.

ALCUNI DEI DOCUMENTI DEL CASO ARMAO :

T.PA ESEC. 88-21 – PROVV. DELEGA (1)

T.PA. 88-21 – 1° AVVISO DI VENDITA (1)

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