Sentirsi screditata come donna e come funzionaria comunale, essere destinataria di un “richiamo” ufficiale da parte dei propri dirigenti d’area e – come inquietante “coda” – con l’auto di famiglia gravemente danneggiata da delinquenti armati di cacciavite, per un danno di 3.100 euro.
Un bilancio devastante per chiunque, ma che Carola Narbone, funzionaria da oltre un trentennio al Comune di Agrigento, stila con l’orgoglio di chi sa di avere fatto le cose all’insegna della legalità.
Per chi non lo sapesse o ricordasse, la funzionaria del SUAP di Palazzo dei Giganti nelle scorse settimane aveva indirizzato una lettera al Sindaco, al Segretario Generale, al Vice Sindaco e ai dirigenti competenti, evidenziando di essere stata trattata in maniera discutibile dagli organizzatori della fiera, incastonata nel programma della Sagra del Mandorlo in Fiore.
Cacciata dal “gruppo sagra” per non contribuire all’organizzazione e “invitata” a non parlare con nessuno del suo allontanamento.
Raggiunta – in esclusiva da Report Sicilia – Narbone, lo scorso mese, ebbe a evidenziare i propri sentimenti, senza ottenere alcuna solidarietà pubblica da parte di chi gliel’avrebbe dovuta manifestare, in primis il sindaco.
Luigi Pirandello docet
Ma siccome Luigi Pirandello non nacque ad Aosta e non narrò le storie di Treviso, ecco che la “sua” Agrigento si conferma terra di incredibili paradossi.
Invece della solidarietà per avere manifestato dissenso civile per il trattamento “discutibile” subito prima della Sagra, Narbone ha paradossalmente ricevuto un richiamo, una sorta di “cartellino giallo” da parte dei propri diretti superiori.
Le contestano di avere arrecato un grave danno d’immagine al Comune, infrangendo con quella lettera un punto specifico di un codice comportamentale interno, aggiornato un paio d’anni fa dai burocrati dell’Ente.
Una sorta di antipasto di un procedimento disciplinare che potrebbe scattare, con le conseguenze del caso dal punto di vista professionale.
In questo contesto, a Narbone sono stati anche chiesti chiarimenti in forma scritta che, ovviamente, sono stati abbondantemente prodotti con una nota di peso. La risposta della funzionaria è ora al vaglio dei superiori.
Ai piani alti del Municipio pare siano molto infastiditi per quanto sta accadendo, con gli “infastiditi” che vorrebbero tenere la faccenda dentro le segrete stanze del Municipio.
Meno se ne parla…
Chi ha manifestato la speranza che del caso Narbone si discutesse in Consiglio Comunale rischia di rimanere deluso.
Su quanto segnalato dalla funzionaria nella propria lettera, al momento non risultano prese di posizione da parte dell’autorità giudiziaria.
Come grida ancora chiarezza il danneggiamento della Mercedes della donna, parcheggiata nei pressi della propria abitazione: aperta come una scatoletta di tonno da ignoti mentecatti armati di cacciavite.
Dopo avere aperto il cofano, si sono accaniti contro la fanaleria posteriore del veicolo, arrecando un danno quantificato in 3.100 euro.
C’è un nesso?
Che ci sia un nesso tra il danneggiamento e le “cose” che accadono a Palazzo dei Giganti?
Ad oggi nessuno ha elementi per dirlo, ma resta un retrogusto assai amaro in questa vicenda. Il tutto, condito da una “punta” di gossip a dir poco vomitevole che qualifica chi l’ha diffusa, rovinando la serenità di almeno due o tre famiglie.
Una storia da chiarire
Una storia incredibile, su cui chi di competenza ha il dovere di fare luce, senza paradossi e senza silenzi.
Report Sicilia continuerà a vigilare. Perché la legalità non è un’opinione. E nemmeno il rispetto.

