Il sindaco di Agrigento lo elogia, la presidente della Fondazione è sollevata dall’imbarazzo, il presidente della Regione guarda avanti. La città, ma l’Italia tutta, assiste attonita a uno questo spettacolo poco gradevole, per usare un eufemismo. Di certo, le dimissioni da direttore generale di Roberto Albergoni stanno facendo crescere la sensazione di trovarsi dinanzi a una barca in navigazione, con il mare forza 7, nelle immediate vicinanze di una scogliera. La “barca” è Agrigento Capitale della Cultura, dove di tutto si parla tranne che di eventi e iniziative tali, da stravolgere in meglio la realtà della città dei Templi. Un clima di tutti contro tutti – o quasi – che lascia sgomenti. Di buon mattino ha iniziato il sindaco Francesco Miccichè, con una sorta di “epitaffio”: “Esprimo la mia più sincera gratitudine per il contributo significativo e l’impegno costante profuso da Roberto Albergoni durante il suo operato. Roberto Albergoni, uomo dallo spirito colto, visionario e di grande tenacia, è stato il fautore e l’anima del progetto, tra i primi ad avere lanciato lo sguardo su Agrigento Capitale italiana della Cultura e le sue grandi potenzialità. Albergoni ha voluto garantire, prima di dimettersi, la realizzazione dei progetti del dossier di candidatura e sono certo che continuerà a offrire il proprio sostegno ad Agrigento 2025”.

Quindi per Miccichè Albergoni ha ben lavorato. Ma, poco dopo, il colpo a sorpresa, il “siluro” sganciato dalla presidente della Fondazione Maria Teresa Cucinotta: “Ringrazio il dottor Albergoni per la sensibilità che le sue dimissioni dimostrano. Questo suo passo indietro ha tolto dall’imbarazzo il consiglio d’amministrazione dall’assumere un atto più doloroso”. Ovvero, “dimetterlo” o costringerlo a farlo, come accaduto con il presidente della prima ora, Giacomo Minio. “Non c’è dubbio che nonostante l’impegno profuso dal dottor Albergoni – ha aggiunto Cucinotta – è indispensabile recuperare i gravi ritardi che si sono accumulati nella realizzazione dei progetti”. E conclude: “Il lavoro della fondazione non si fermerà e proseguirà con maggiore slancio di prima sotto una nuova direzione”. Quasi a sera, a prendere la parola è stato il capo, il “commissario” di questo incredibile carrozzone, ovvero il presidente della Regione Renato Schifani. “Desidero esprimere la mia piena fiducia al presidente della Fondazione “Agrigento Capitale della Cultura 2025”, Maria Teresa Cucinotta. Sin dal suo insediamento, ha lavorato con determinazione per rimettere in carreggiata una struttura che, fino a oggi, ha accumulato ritardi nell’attuazione del programma. Sono certo che il presidente Cucinotta proseguirà con impegno nel percorso già avviato, mettendo ordine nel disordine, trovato e garantendo l’efficace realizzazione degli obiettivi prefissati”. Parole pesanti come macigni. Continua Schifani: “Confido nella sua capacità di individuare le risorse umane più idonee per affrontare al meglio le sfide che l’attendono e per assicurare il successo di un evento di fondamentale importanza per la Sicilia e per tutto il Paese”. L’Italia apprende attonita quanto sta accadendo nella sua capitale della cultura.

