Agrigento, Info Point fermo: cantiere senza cartello e locali occupati dai Portatori di San Calogero
Un cantiere senza cartello, fermo da giorni, con lavori bloccati a causa di locali occupati da un’associazione. È questo il paradossale scenario che si presenta nel cuore di Porta di Ponte ad Agrigento, proprio dove dovrebbe sorgere il nuovo Info Point turistico in vista di Agrigento Capitale Italiana della Cultura 2025.
Come già riportato questa mattina da Report Sicilia, i lavori sono stati avviati senza l’esposizione della tabella di cantiere, obbligatoria per legge, che dovrebbe indicare i dettagli sull’appalto, il nome dell’impresa esecutrice, la direzione dei lavori e il cronoprogramma. Un’anomalia che si aggiunge a una situazione ancor più surreale: il cantiere è già fermo.
Il vero motivo dello stop: i locali sono occupati
Dietro lo stop dei lavori non ci sono solo lentezze burocratiche o mancanza di fondi. Secondo quanto appreso da Report Sicilia, i bagni pubblici previsti nel progetto dell’Info Point non possono essere realizzati perché si troverebbero al piano inferiore del chiosco, oggi occupato dall’associazione “Portatori di San Calogero”.
Proprio in quei locali, lo scorso anno è stata inaugurata la nuova sede dell’associazione, alla presenza del sindaco Francesco Miccichè, con tanto di benedizione e svelamento della statua del Santo nero realizzata dall’artista Giuseppe Cacocciola. Le foto dell’evento mostrano una festa pubblica in piena regola, con il chiosco trasformato in luogo di culto popolare e punto di riferimento per l’organizzazione della tradizionale festa religiosa.
Sede religiosa o opera pubblica? Il Comune deve decidere
Ora però sorge un problema non da poco: i locali inferiori sono indispensabili per completare il progetto dell’Info Point, e la loro indisponibilità rischia di compromettere tutto l’intervento. Una domanda si impone: i Portatori di San Calogero rinunceranno alla loro sede per permettere alla città di avere un servizio pubblico essenziale?
Ma soprattutto: perché il sindaco, che ha partecipato attivamente all’inaugurazione della sede, non si è ancora attivato per trovare una soluzione? In questi mesi di fermo, nulla è stato fatto per recuperare i locali o trovare una sede alternativa per l’associazione, dimostrando ancora una volta una preoccupante superficialità nella gestione degli spazi pubblici.
Agrigento Capitale della Cultura, ma i turisti dove vanno?
Questa vicenda solleva interrogativi pesanti sulla reale volontà dell’amministrazione comunale di preparare Agrigento all’anno da Capitale della Cultura. Il mancato avvio del cantiere, la mancanza della cartellonistica obbligatoria, e ora lo scontro tra interesse pubblico e privato dimostrano una gestione approssimativa e poco lungimirante.
I turisti che oggi arrivano ad Agrigento trovano un cantiere abbandonato, nessuna indicazione, nessun servizio, e un chiosco che doveva ospitare l’accoglienza culturale ma che oggi serve un altro scopo, per quanto nobile.
Agrigento si merita di più, soprattutto in un momento storico in cui potrebbe giocarsi un vero rilancio turistico, culturale ed economico. Ma per farlo servono scelte chiare, trasparenza e soprattutto la volontà di dare priorità al bene comune.








