Bomba sull’appalto rifiuti ad Agrigento: il caso Viterbo fa tremare Palazzo dei Giganti
Esclusione clamorosa a Viterbo che potrebbe avere ripercussioni dirette sull’appalto rifiuti del Comune di Agrigento. Come riportato da Viterbo Today, il raggruppamento temporaneo di imprese formato da SEA (Servizi Ecologici Ambientali) e Iseda, aziende ben note anche ai cittadini agrigentini, è stato escluso dalla gara per l’affidamento del servizio di igiene urbana a causa di irregolarità fiscali.
“Con riferimento alla SEA – Servizi ecologici ambientali, la certificazione di regolarità fiscale ha dato esito negativo, risultando a carico della stessa una violazione non definitivamente accertata”, si legge nella determina del dirigente Simone Moncelsi del Comune di Viterbo. determina dirigenziale n. 676 del 19.03.2025 comune di viterbo
Una notizia che ha del clamoroso, soprattutto se si considera che ad Agrigento, la stessa ATI (SEA-Iseda), titolare del servizio di raccolta rifiuti, ha ottenuto ben tre proroghe consecutive dell’appalto, senza che nessuno abbia sollevato dubbi o perplessità.
Cosa guardano i dirigenti del Comune di Agrigento?
A questo punto, è lecito porsi una domanda: cosa stanno guardando i dirigenti del Comune di Agrigento? Possibile che nessuno abbia ritenuto opportuno verificare lo stato fiscale dei soggetti che gestiscono un servizio tanto delicato quanto oneroso per le casse pubbliche e per la qualità della vita urbana?
La determina di Viterbo fa riferimento in maniera esplicita a un esito negativo della certificazione fiscale, elemento che ha comportato l’esclusione automatica dalla gara. Tuttavia, ad Agrigento, il silenzio è assordante: si continua ad affidare la gestione dei rifiuti sempre allo stesso gruppo, senza gara e senza una reale verifica pubblica delle condizioni di affidabilità.
Un appalto milionario e pochi controlli
L’appalto in questione vale milioni di euro all’anno e riguarda un servizio essenziale per la cittadinanza. Dopo la lunga scadenza naturale del contratto, sono state concesse proroghe per mesi, che di fatto hanno bloccato l’indizione di una nuova gara pubblica.
Nel frattempo, il Comune di Viterbo non solo ha escluso l’ATI agrigentina per irregolarità, ma ha anche riorganizzato le risorse economiche del contratto su base triennale, con pagamenti calendarizzati da maggio 2025 a dicembre 2027, a favore di un nuovo soggetto subentrante.
Quali saranno le conseguenze ad Agrigento?
Il caso sollevato in Lazio pone ora seri interrogativi sulla tenuta e la legittimità dell’appalto ad Agrigento. Alla luce delle motivazioni dell’esclusione da Viterbo, potrebbe essere a rischio anche la posizione dell’ATI SEA-Iseda in Sicilia? Si può continuare a prorogare un contratto a una ditta che, altrove, è stata esclusa per motivi legati alla regolarità fiscale?
Chi ha il compito di vigilare a Palazzo dei Giganti deve dare risposte chiare e immediate. L’interesse pubblico e la trasparenza amministrativa non possono essere sacrificati sull’altare della continuità a tutti i costi.

