Traffico di stupefacenti, attività legate al riciclaggio e totale assenza di denunce delle estorsioni: è la preoccupante fotografia scattata alla città di Ragusa dalla Commissione Regionale Antimafia nella tappa alla Prefettura iblea, in occasione del secondo giro di mappatura sullo stato della criminalità organizzata in Sicilia.
Ricevuta dal prefetto Giuseppe Ranieri, la Commissione – guidata dall’onorevole Antonello Cracolici – si è confrontata con le autorità del territorio.
Durante la visita, è emerso come la provincia di Ragusa sia al centro degli interessi criminali: non solo di quelli mafiosi ma anche della stidda, storicamente presente nell’area del vittoriese, che spesso incrocia Cosa Nostra o vi si sovrappone.
Senza dimenticare le allarmanti interconnessioni con la criminalità organizzata calabrese e il Nord Africa.
Un quadro sorprendente, soprattutto in considerazione della denominazione che, nei decenni, è stata affibbiata a Ragusa, definita provincia “babba“, ovvero stupida.
Il presidente Antonello Cracolici ha posto l’accento sulla necessità di implementare gli strumenti investigativi come la videosorveglianza a supporto delle Forze dell’Ordine, con particolare attenzione rivolta a fenomeni quali il lavoro clandestino.
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