Missione compiuta. Grazie alla lucidità e al realismo del direttore del Parco Archeologico di Agrigento Roberto Sciarratta, l’allarme lanciato alcuni giorni fa da Report Sicilia (e poi da Il Fatto Quotidiano) ha sortito l’effetto sperato. La tomba di Luigi Pirandello, nei pressi della casa natale del drammaturgo premio Nobel, in contrada Caos da ieri è tornata a essere fruibile. Il cantiere aperto alcuni giorni addietro per la realizzazione di un intervento di messa in sicurezza dell’intera area, ammontante a circa 712 mila euro, è stato parzialmente aperto alla pubblica fruizione. Le transenne sono state risistemate, arretrate e allargate, è stato creato un varco e il viale che conduce alla tomba è perfettamente transitabile. Una volta giunti agli ultimi 100 metri, un lungo corridoio con il nastro rosso ai lati accompagna i visitatori fino alla rozza pietra e ai resti dello storico pino, decapitato nel 1997 da una tromba d’aria. Ieri a vigilare sul sito era una guardia giurata, al fine di garantire che nessuno si facesse male o entrasse nell’area di cantiere. Il sito dovrebbe essere visitabile per sempre, fatte salve le normali limitazioni per i lavori in corso. Tutto bello, tutto organizzato a dovere, tutto degno di una città capitale italiana della cultura.

Report Sicilia e record Sciarratta

Ma tutto sbloccato grazie al nostro intervento – è un dato di fatto, non presunzione – raccolto con estrema attenzione e celerità dal direttore del Parco, Sciarratta. L'”altra” stampa agrigentina che in questi giorni fa fatto finta che la tomba non fosse chiusa (!) da parecchi giorni, ieri ha trionfalmente elogiato Sciarratta per avere riaperto l’accesso alla tomba e stimolato gli altri enti preposti (la Sovrintendenza) ad adeguare il cantiere ai visitatori. Perchè la tomba di Pirandello, proprio fino a dicembre non può essere resa inaccessibile. Missione compiuta come detto, anche se i lavori dovrebbero essere consegnati solo il 22 gennaio 2026. Lavori che dovrebbero interessare l’intera area antistante la casa natale, creando una sorta di varco unico, nel quale pagare il biglietto per accedere sia alla casa che alla tomba. Fino ad oggi infatti, recarsi fino alla rozza pietra è sempre stato gratis. Non lo sarà più. Salve dunque le gite scolastiche, salve le visite dei turisti, salva soprattutto una parte dell’immagine di Agrigento nel mondo, per fortuna privata dello scempio di un luogo così importante, reso ottusamente inaccessibile, proprio nel momento sbagliato. Nota a margine, ma fino a un certo punto: ieri è comparsa sulla recinzione del cantiere la tabella obbligatoria per la fornitura delle informazioni relative ai lavori in corso. Meglio tardi che mai, ammesso che qualcuno di competente controlli.

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