Lampedusa, gestione dell’hotspot senza gara e costi triplicati: nessun bando all’orizzonte mentre cala il numero degli sbarchi

LAMPEDUSA – Il tempo passa, ma nessuno si preoccupa di bandire la gara d’appalto per la gestione dell’hotspot di Lampedusa. Eppure dal 1° gennaio 2026 dovrebbe partire una nuova gestione, come previsto dal quadro normativo dopo l’emergenza introdotta con il cosiddetto “Decreto Cutro”.

Ad oggi, invece, la Croce Rossa continua a gestire la struttura in regime di affidamento diretto, nonostante non sia più un ente pubblico – a seguito dello scioglimento ai sensi del D.Lgs. 178/2012 – e quindi tenuta a partecipare alle gare come qualsiasi altro operatore privato.

Costi oltre il doppio, senza trasparenza

Il costo giornaliero pro capite per la gestione dell’hotspot ammonta a 50,85 euro, quasi il triplo rispetto a quanto pagato in strutture simili nel resto d’Italia, dove gli stessi servizi (accoglienza, vitto, pulizia, assistenza, sorveglianza) vengono resi a meno della metà.

Tutto ciò avviene senza alcuna gara, con la giustificazione dell’emergenza legata agli sbarchi. Ma l’emergenza è ormai finita, come dimostrano i dati ufficiali del Ministero dell’Interno:

📉 Migranti sbarcati dal 1° gennaio al 4 aprile:

  • 2023: 28.175

  • 2024: 12.644

  • 2025: 9.399

E la curva è in continua discesa: solo 184 persone sbarcate nel mese di aprile 2025 contro le 4.721 dello stesso mese del 2024.

Alla luce di questi numeri, non esiste più alcuna urgenza che possa giustificare l’assenza di una procedura pubblica.

Danno erariale dietro l’angolo

Continuare a non bandire una gara equivale a esporre lo Stato – e i cittadini – a un potenziale danno erariale, per il quale qualcuno, prima o poi, dovrà rispondere.
Lo dice la legge. Lo confermano i numeri. E lo impone il buon senso.

La Croce Rossa, peraltro, è già finita sotto i riflettori della cronaca per gravi episodi avvenuti in altri centri da essa gestiti. Come riportato da Avvenire, dieci persone sono state arrestate per torture e maltrattamenti in una struttura da loro gestita, gettando ombre sull’organizzazione.
🔗 Fonte: Avvenire – Maltrattamenti in centro Croce Rossa

E mentre si discute di trasparenza e regole, a Lampedusa la gestione prosegue senza concorrenza, senza controllo e senza prospettive certe.

Il paradosso del centro in Albania

E mentre l’hotspot di Lampedusa resta “blindato” alla Croce Rossa, il Governo costruisce un nuovo centro per migranti in Albania, annunciato come hotspot ma trasformato in corso d’opera in CPR – Centro di permanenza per i rimpatri, cioè una struttura detentiva.

“Non serve raccontare cosa serve per detenere persone. La struttura costruita per l’accoglienza non è adatta. Ci mettono 300 persone e poi gli danno fuoco,” è il commento amaro di chi ha seguito da vicino la vicenda.

Il rischio è concreto: una struttura costata milioni di euro potrebbe essere presto dismessa o rifatta da zero, con ulteriore spreco di denaro pubblico.


Conclusione:
Il 31 dicembre 2025 scade l’emergenza del Decreto Cutro. Da quel momento, senza gara non si potrà più proseguire con l’affidamento diretto.
Il tempo stringe. Ma la gara per la gestione dell’hotspot di Lampedusa ancora non esiste.

Chi decide di non farla, si assume una responsabilità politica e giuridica pesantissima.

Per consultare i dati aggiornati sugli sbarchi dei migranti, puoi visitare il sito ufficiale del Ministero dell’Interno alla sezione “Sbarchi e accoglienza dei migranti: tutti i dati”: .​Ministero dell’Interno+6Ministero dell’Interno+6Ministero dell’Interno+6

In particolare, il Cruscotto Statistico Giornaliero del 4 aprile 2025 fornisce informazioni dettagliate sui numeri degli sbarchi fino a quella data.Ministero Interno – Libertà Civili+3Ministero dell’Interno+3Ministero Interno – Libertà Civili+3

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