Pasqua al Comune di Agrigento: colombe per pochi (e solo al secondo piano)

Colombe pasquali solo per i piani alti, e per gli altri… buona fortuna! È questo, in sintesi, il clima di Pasqua che si respira quest’anno al Comune di Agrigento, dove un benefattore non meglio identificato – ma evidentemente ben inserito nei corridoi che contano – ha deciso di omaggiare l’amministrazione con colombe artigianali, ma esclusivamente per i dipendenti del secondo piano.

Già, avete capito bene: ufficio di gabinetto del sindaco, segreteria, assessorati vari e ufficio di presidenza. Gli altri dipendenti? Nulla, nemmeno una piuma. Neanche il profumo del lievito madre. Una vera Pasqua “a due velocità”, come se ci fosse un’“élite dolciaria” a cui spettano i doni festivi, mentre il resto del personale può consolarsi con il solito caffè della macchinetta.

Colombe da 4,50 euro… ma il principio non ha prezzo

Ora, capiamoci: una colomba costa in media 4,50 euro. Non stiamo parlando di panettoni d’oro zecchino o di uova Fabergé. Il punto non è il valore economico, ma quello simbolico. In un momento in cui si predica equità, coesione, spirito di squadra (e perché no, cultura della gentilezza), selezionare a chi “spetta” la colomba pasquale è una scelta che fa sorridere… per non piangere.

Sindaco e assessori: e se metteste le mani in tasca?

Ma davvero, Sindaco Miccichè e assessori, non vi è venuto in mente di pareggiare il conto? Magari con un piccolo gesto, una colletta tra amministratori per dire: “È Pasqua per tutti, non solo per chi lavora a fianco nostro”. Sarebbe bastata un’iniziativa semplice per evitare questa figuraccia da barzelletta istituzionale. Invece, si è preferito il silenzio, mentre la notizia – dolce come una colomba farcita di mandorle e indignazione – si è fatta spazio tra i corridoi del municipio e sui social.

Pasqua agrigentina, tra esclusività e sarcasmo

Alla fine, quello che doveva essere un piccolo gesto di gentilezza si è trasformato in un caso tragicomico, tutto all’agrigentina. Con tanto di polemiche e ironie. Perché quando la Pasqua diventa selettiva, nemmeno le colombe riescono più a volare sopra la mediocrità della gestione.

E a questo punto viene quasi da sperare che l’anno prossimo il benefattore misterioso porti uova per tutti. Oppure… che nessuno porti niente. Che almeno si viva tutti la stessa Pasqua, con o senza glassa.

Eppure, scommettiamo che qualcuno dirà “ha fatto bene l’amministrazione”… 

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