Agrigento 2025: progetti senza criteri di scelta e trasparenza
A cura della redazione di Report Sicilia
Il grande sogno di Agrigento Capitale Italiana della Cultura 2025 rischia di trasformarsi nell’ennesima occasione sprecata. Dopo un’attenta analisi del progetto iniziale e del programma culturale definitivo, emergono gravi criticità che sollevano più di un interrogativo sulla gestione dell’intera operazione.
Nessuna graduatoria, nessun criterio chiaro
Dal documento “GC 187/2022” GC_187_2022 progetto e business plan approvato dalla Giunta Miccichè emerge un dato sconcertante: manca totalmente la quantificazione economica dei singoli progetti.
Non esiste un elenco graduato che spieghi come siano stati selezionati o valutati i vari progetti culturali.
Né si trovano criteri oggettivi di preferenza: in base a quale logica un progetto è stato scelto rispetto ad altri?
Non viene specificato quale punteggio, quale merito, quale impatto culturale abbia portato a selezionare un progetto piuttosto che un altro.
Questa opacità stride fortemente con le normative vigenti sulla trasparenza dell’attività amministrativa e rischia di gettare un’ombra sull’intero processo di selezione.
Progetti svaniti e incongruenze tra programma e realizzazioni
Confrontando il business plan originario e il programma culturale definitivo Programma Agrigento 2025_web ufficialmente pubblicato, emergono altre anomalie:
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Alcuni progetti previsti inizialmente non compaiono più.
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Altri eventi sono stati modificati o sostituiti senza alcuna comunicazione ufficiale.
Un esempio lampante: iniziative importanti annunciate nel 2022 non trovano più spazio nell’agenda definitiva.
Questo continuo rimpasto, avvenuto senza trasparenza, indebolisce la coerenza dell’intera candidatura e tradisce le aspettative dei cittadini e degli operatori culturali.
Affidamenti diretti e solite ditte: la gestione opaca continua
Un ulteriore elemento critico riguarda gli affidamenti diretti: come già emerso in precedenti inchieste di Report Sicilia, numerosi incarichi sono stati assegnati senza gara pubblica o avviso.
Anche il progetto SPHAIROS, per un valore di 77.500 euro IVA esclusa per appena 3 giorni di eventi, è stato affidato direttamente senza bando.
Ma non solo.
Abbiamo già documentato anche il caso di un appalto da 66mila euro assegnato alla solita ditta, senza reale competizione né trasparenza.
👉 Leggi l’articolo sull’appalto da 66mila euro alla solita ditta
Se da un punto di vista strettamente legale certe procedure possono risultare “formali”, dal punto di vista della buona amministrazione e della tutela dell’interesse pubblico sono assolutamente discutibili.
Un’occasione di sviluppo culturale sempre più a rischio
Agrigento 2025 era (ed è) una straordinaria occasione per rilanciare l’immagine della città e per investire sulla cultura diffusa e partecipata.
Ma le criticità oggi emerse minacciano di trasformare il progetto in una mera spartizione di risorse pubbliche tra pochi soggetti selezionati in modo opaco.
Se non si interviene subito con maggiore trasparenza, pubblicazione delle spese, chiarezza nella selezione dei progetti e rigore nella gestione, il rischio è che Agrigento 2025 rimanga solo un’illusione da festeggiare a beneficio di pochi, mentre la città reale resta spettatrice.
Report Sicilia continuerà a vigilare, perché il futuro culturale di Agrigento non può essere lasciato all’improvvisazione o alla gestione privatistica degli spazi e delle risorse pubbliche.

