Aumenti in bolletta acqua ad Agrigento: la Consulta AICA scrive al Prefetto e denuncia un incremento illegittimo
AGRIGENTO – L’aumento del 5,40% delle tariffe idriche, deliberato da alcuni Comuni dell’Ambito territoriale idrico (ATI), finisce nel mirino della Consulta di AICA, che ha inviato una dura lettera al Prefetto di Agrigento, dott. Salvatore Caccamo LETTERA PREFETTURA – CONSULTA 1-5-25, e alle massime autorità competenti per denunciare una situazione definita “illegittima e non risolutiva”.
Nella nota, firmata dal Presidente della Consulta Alvise Gangarossa, si contesta la scelta politica di far ricadere sui cittadini un incremento tariffario che non affronta le vere cause della crisi del Servizio Idrico Integrato (SII) nella provincia.
Un aumento che non risolve nulla
Secondo la Consulta, l’aumento genererà circa 2,6 milioni di euro in più a carico dell’utenza, senza però risolvere i problemi strutturali che affliggono AICA. “Non si salva l’acqua pubblica facendo pagare di più sempre gli stessi – si legge nel documento – mentre si persevera nell’ignorare questioni gravi e irrisolte, come l’approvvigionamento da Siciliacque, la gestione unica mai attuata, i consorzi illegittimi e la perimetrazione incerta dell’Ambito”.
Bollette più care per coprire i debiti di altri Comuni?
La denuncia tocca anche un punto critico: alcuni dei Comuni che hanno approvato l’aumento non pagano l’acqua che prelevano da AICA, accumulando debiti milionari, mentre altri non fanno nemmeno parte dell’Azienda, ma avrebbero comunque partecipato alle decisioni tariffarie.
Una contraddizione che, secondo la Consulta, scarica responsabilità politiche e gestionali sui cittadini, rendendo insostenibile l’intero sistema.
Richiesta di intervento urgente al Prefetto
“Non possiamo accettare che si spaccino per scelte coraggiose quelle che sono solo compromessi al ribasso”, sottolinea la Consulta, che invita la Prefettura e la cabina di regia regionale a intervenire con decisione per avviare un vero riordino del Servizio Idrico Integrato.
“La gente non ha bisogno di conferenze stampa, ma di risposte serie, concrete e urgenti – conclude la lettera – L’acqua è un bene comune e non può diventare il bancomat dell’inefficienza.”
Report Sicilia continuerà a seguire l’evoluzione
La presa di posizione della Consulta AICA riaccende i riflettori su una crisi idrica e amministrativa che dura da anni. Il rischio, evidenziato nella lettera, è che i prossimi mesi portino nuovi aumenti e ulteriori disagi per i cittadini, se non si affronteranno alla radice i problemi gestionali, economici e politici che minano il sistema idrico agrigentino.
Report Sicilia continuerà a monitorare la situazione e a dare voce alle richieste di trasparenza e giustizia da parte di cittadini, comitati e realtà civiche.

