Martedì prossimo alle 16 ad Aragona ci sarà un’assemblea pubblica per discutere sull’aumento delle bollette dell’acqua, deciso anche dal comune aragonese, come altri in provincia. Sul tema interviene l’assessore comunale e consigliere comunale Mariella Sardo che chiede il commissariamento di Aica: “L’assemblea dei sindaci di Aica ha deliberato nei giorni scorsi un aumento del 5.40% della tariffa: pagheremo bollette più care, mentre la prospettiva di una normalità nell’erogazione idrica è sempre più lontana. I turni si allungano, quando spesso non saltano, le misure straordinarie di cui si discute da anni (dissalatore, nuovi pozzi, reti idriche rinnovate, manutenzione straordinaria degli invasi, uso delle acque depurate) sono lontane dal venire e si avvicina un’estate che si annuncia molto difficile”. Continua Sardo: “Oggi la situazione è insostenibile. I debiti sono enormi, molti comuni non onorano i propri impegni con la società consortile e la qualità del servizio è ai minimi storici. Si rischia concretamente il fallimento dell’Aica e il ritorno all’affarismo di privati in combutta con pezzi del mondo politico. Se questi sono i pericoli, occorre procedere con urgenza al commissariamento della società e all’affidamento della sua gestione a manager di comprovata competenza, che possano invertire la rotta per tirarla fuori dalle sabbie mobili in cui sta lentamente sprofondando”.
“Gestione inefficiente”
E ancora: “Invero l’Aica non è mai stata un gestore efficiente, non ha mai elaborato alcuna strategia per contrastare la crisi idrica, non ha reso noto alcun piano di intervento sulle tante criticità ordinarie: turni che saltano, autobotti che mancano, rotture della rete riparate con ritardo, pozzi con scarsa manutenzione, lotta all’evasione carente, mancato recupero dei crediti. Tutto questo ha comportato enormi disagi per l’utenza e l’accumulo di un debito di oltre 8 milioni di euro. Una voragine che si cerca di arginare con l’aumento appena deliberato a cui, continuando l’andazzo corrente, è facile predire che seguiranno altri e più cospicui incrementi tariffari”. E ancora: “Bisogna prendere atto che Aica è un carrozzone politico e clientelare, con scarse competenze manageriali e senza una visione appropriata del suo ruolo di servizio pubblico essenziale”. Martedì prossimo vedremo la reazione – si spera civile – della gente.

