Porto turistico di San Leone: solo 50 cm di profondità, uno scandalo per Agrigento

AGRIGENTO – Dopo la Valle dei Templi, la seconda attrazione turistica più importante per la città è la sua costa. Ma ciò che dovrebbe essere una risorsa strategica si sta trasformando in un autentico disastro infrastrutturale. Il porto turistico di San Leone presenta, in gran parte del suo ingresso, un fondale con una profondità media di appena 50 centimetri, come dimostrano chiaramente le immagini che pubblichiamo a corredo di questo articolo.

Una situazione inaccettabile per una città turistica

Le foto documentano in modo inequivocabile come, in ampi tratti dell’ingresso del porto, l’acqua non superi la mezza altezza di una persona. In alcuni punti, è addirittura possibile camminare a piedi ben oltre i limiti di sicurezza per l’attracco. In uno dei video girati nella zona interna del porto, si nota un uomo che, in pieno bacino portuale, sta in piedi con l’acqua che gli arriva poco sopra le ginocchia.

Un porto che dovrebbe accogliere turisti, barche e yacht da diporto, si presenta invece come una pozzanghera stagnante, con il rischio costante di incagli, danni e disservizi.

Nessun dragaggio, nessuna manutenzione

Non è un caso isolato o legato alla stagione. Il problema del mancato dragaggio del porto di San Leone è noto da anni. Tuttavia, ad oggi, nessun intervento risolutivo è stato programmato, nonostante i proclami e le promesse delle varie amministrazioni comunali e regionali.

La situazione è tanto più grave se si considera che San Leone dovrebbe essere il principale punto di riferimento per il turismo balneare agrigentino, collegato idealmente a eventi, escursioni marittime e accoglienza nautica.

Un biglietto da visita imbarazzante

Mentre si spingono le campagne promozionali per “Agrigento Capitale Italiana della Cultura 2025”, questo è il biglietto da visita che offriamo ai visitatori via mare: un porto inagibile per gran parte delle imbarcazioni, privo dei requisiti minimi per la navigazione turistica.

La zona evidenziata nelle immagini satellitari e nella mappa (vedi sopra) mostra in maniera tecnica il tratto di ingresso praticamente ostruito dalla sabbia e da un fondale non adeguato. Le conseguenze sono evidenti: rischio di incidenti, mancati attracchi e abbandono del porto da parte degli operatori del settore.

La richiesta: un intervento immediato

I cittadini, i turisti e gli operatori portuali chiedono un intervento urgente di dragaggio e messa in sicurezza del fondale. Continuare a ignorare il problema significa condannare San Leone all’isolamento nautico e compromettere irrimediabilmente lo sviluppo di una zona che potrebbe essere uno dei motori economici della città.


📣 Agrigento ha bisogno di fatti, non di slogan.

Mentre si investono milioni per eventi culturali e comunicazione, il mare — il nostro vero patrimonio identitario — viene lasciato nell’abbandono e nel degrado. Se davvero si crede in un futuro turistico per questa città, il porto di San Leone deve tornare a essere una priorità assoluta.

Autore