Ricordare Livatino a Canicattì ha tante modalità, tante sfaccettature. Oltre alle ben note iniziative in onore del magistrato ucciso dalla mafia nel 1990 e beatificato da Papa Francesco, organizzato da Curia e vicini alla Curia, c’è l’associazione “Amici del Giudice Rosario Angelo Livatino” che ha deciso di far ricordare domani il dottor Vincenzo Livatino, padre del beato Rosario, in occasione del XV anniversario della morte con una funzione religiosa già programmata da tempo. “Ci sembra giusto come Associazione intitolata al Giudice Livatino e come componenti da sempre vicini alla Famiglia Livatino -dice Giuseppe Palilla, presidente degli “Amici del Giudice Rosario Angelo Livatino” ed ex compagno di liceo del Magistrato e Martire- ricordare il dottor Vincenzo Livatino che assieme a mamma Rosalia Corbo hanno avuto un ruolo decisivo nella formazione e crescita di Rosario. Per questo la decisione di solennizzare una data storica ed evitare che l’oblio e la rimozione coinvolga anche la Famiglia Livatino”. E ancora: “Per ricordare Vincenzo Livatino quindi, per chi potrà e vorrà, ci ritroveremo lunedì prossimo 5 maggio alle 18 nella chiesa di San Diego e parteciperemo alla già programmata messa nel corso della quale sarà ricordato anche il nostro caro “Avvocato Livatino” com’era affettuosamente chiamato dai più”. Continua Palilla: “Voglio in ultimo comunicare che l’assemblea dei soci -conclude Palilla- di recente ha adempiuto a tutti gli obblighi statutari, normativi e consuntivi relativi al 2024 programmando anche ulteriori attività per l’anno in corso chiedendo la collaborazione dei cittadini ed estimatori del magistrato e martire. Il programma sarà definito in corso d’opera con gli eventuali partner”. Già comunque ci sono tre date: 23 maggio incontro dell’Associazione con un gruppo di minorenni sottoposti a restrizione legale della libertà, 30 maggio “Premio miglior arbitro esordiente in serie A” organizzato dalla sezione Aia di Agrigento e 4 giugno intitolazione di banda musicale studentesca al Giudice Rosario Angelo Livatino. Il tutto, in un paese dove non tutti sono ancora d’accordo e convinti della traslazione della salma del giudice, dalla cappella di famiglia al cimitero alla chiesa di Santa Chiara. Ma questa è una storia assai complessa che, di certo, promette ulteriori dibattiti. 

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