Chi si stupisce per la collocazione del nuovo dissalatore in costruzione tra Capitaneria di porto e centrale Enel di Porto Empedocle non ha tutti i torti. Non certo per la bontà del progetto, anzi, finalmente arriva una risposta alla sere atavica della zona, quanto per le proporzioni del tubo che porterà l’acqua dissalata al punto di immissione della condotta. Giorno dopo giorno le maestranze impegnate in questa grande opera stanno scavando un lunghissimo corridoio sull’asfalto, giunto al momento a due passi dalla Torre di Carlo V. Uno scavo che è ancora lungi dall’essere concluso, visto che culminerà addirittura nella zona della stazione ferroviaria ai piedi della zona del Caos. Quella adiacente la zona ex industriale, quella ristrutturata da poco dalle Ferrovie, quella che dunque sorge a pochi metri dal punto di immissione generale della condotta idrica. Lecito a questo punto il dubbio di tutti coloro i quali si chiedevano come mai il nuovo dissalatore non sia stato posizionato nella zona dove sorgono da decenni i vecchi dissalatori, da tempo depredati dai ladri di metallo e dal degrado. Zona molto più vicina al punto di allaccio, rispetto a quello individuato per il nuovo impianto. Un pò come se per andare a Roma partendo da Catania si decidesse di passare prima da Mosca e atterrare poi nella Capitale.


Rischio archeologico in agguato …
Posto in questo angolo di città l’area di scavo sarebbe stata molto più ridotta e circoscritta, evitando disagi notevoli alla viabilità in questi giorni e nei prossimi. Si è invece preferito di localizzare l’impianto praticamente nel centro abitato della zona bassa del paese, attraversandolo come un coltello nel burro pur di passare un lunghissimo tubo. A seguire i lavori di posa è anche una professionista inviata sul posto dalla Sovrintendenza ai beni culturali per controllare che durante gli scavi non vengano intercettati beni di carattere storico e archeologico. In quel caso la faccenda potrebbe complicare tutto, generando un immediato stop allo scavo e una revisione del tracciato. Sarebbe una beffa, quasi uno scherzo del destino per chi ha concepito un percorso forse troppo ardito. Non resta dunque che seguire l’andamento della posa del tubo, con la speranza che i lavori finiscano presto, anche se l’estate è ormai dietro l’angolo e appare difficile immaginare un’entrata in funzione vicina dell’impianto.

