Svelato il nome di “Mister X”: è l’on. Roberto Di Mauro l’indagato nell’inchiesta su mazzette e appalti. Grandangolo rompe il silenzio

AGRIGENTO – Con un colpo giornalistico che merita rispetto e attenzione, Grandangolo Agrigento ha finalmente svelato l’identità del tanto discusso “Mister X”, figura al centro dell’inchiesta sulle mazzette e sugli appalti pilotati che ha scosso il sistema politico-amministrativo della provincia di Agrigento e non solo.

Si tratta dell’onorevole Roberto Di Mauro, ex assessore regionale e uomo di riferimento di una certa stagione politica siciliana, oggi ufficialmente indagato. Una notizia che circolava da giorni nei corridoi della politica e della giustizia, ma che nessuno aveva ancora avuto il coraggio di pubblicare in modo esplicito.

A farlo è stata la redazione di Grandangolo, con un’inchiesta accurata e coraggiosa (leggi qui l’articolo) che rompe finalmente il muro dell’omertà e conferma quanto molti già temevano: il sistema delle gare truccate e dei favoritismi avrebbe avuto coperture ben più alte di quelle finora emerse.

L’inchiesta della Procura ruota attorno a un comitato d’affari capace di pilotare appalti pubblici attraverso accordi, pressioni e corruzione, sfruttando leve interne alla pubblica amministrazione e alla politica. A finire sotto la lente degli inquirenti, tra gli altri, anche figure chiave delle stazioni appaltanti locali e professionisti “di fiducia” del sistema.

Il nome di Di Mauro, già ventilato tra le righe di vari articoli e dichiarazioni ufficiose, diventa oggi ufficiale, grazie alla tenacia di una testata locale che – è doveroso dirlo – ha fatto quello che il giornalismo dovrebbe sempre fare: raccontare la verità, senza paura.

Report Sicilia si unisce ai complimenti a Grandangolo, in particolare al direttore e all’intera redazione, per aver fatto luce su una vicenda che scuote alle fondamenta la credibilità della politica agrigentina. Questo tipo di giornalismo d’inchiesta è oggi più che mai necessario per difendere la trasparenza e il diritto dei cittadini a conoscere ciò che accade dietro le quinte del potere.

Ora la palla passa alla giustizia, ma anche alla coscienza collettiva. È il momento di pretendere pulizia, verità e responsabilità. Anche a costo di disturbare equilibri consolidati.

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