Agrigento, crolla il “sistema Di Mauro”: l’onorevole è “Mister X”. Ora la politica trema

AGRIGENTO – Il nome tanto atteso è venuto fuori, ed è quello che in tanti sussurravano ma nessuno aveva il coraggio di scrivere: l’onorevole Roberto Di Mauro è “Mister X”, figura centrale dell’inchiesta sulle mazzette e sugli appalti truccati che sta facendo tremare la provincia di Agrigento.

Lo scoop lo firma Grandangolo Agrigento, che rompe il muro del silenzio svelando il volto di chi per anni ha guidato da dietro le quinte un sistema di potere pervasivo e trasversale, costruito su nomine, favoritismi, silenzi e complicità.

Gaetano Di Giovanni: il soldato caduto del sistema

Un sistema che ha già mostrato crepe evidenti, come dimostra la condanna a 4 anni e 8 mesi per Gaetano Di Giovanni, già interdetto a vita dai pubblici uffici. Di Giovanni, uomo chiave della macchina amministrativa agrigentina, era anche un fedelissimo di Di Mauro, punto di riferimento per incarichi tecnici e gestione delle gare pubbliche, prima nel Comune e poi all’Urega, l’ufficio regionale gare che oggi torna al centro delle indagini.

 La ragnatela: Comune, AICA e segreterie

Il sistema era strutturato. In AICA, l’azienda idrica consortile, Di Mauro ha piazzato Settimio Cantone come presidente, altro nome “di casa”. Al Comune di Agrigento, il sindaco Francesco Miccichè – da più parti definito maggiordomo politico dell’onorevole – ha costruito una giunta di equilibrio, che oggi rischia di crollare.

Le inchieste potrebbero portare allo scioglimento di legami che reggevano interi assetti amministrativi, non solo nel capoluogo ma in tanti Comuni del comprensorio, dove i voti di sindaci e consiglieri facevano riferimento diretto a Di Mauro.

Di Rosa: chi denunciava veniva isolato, infangato e diffamato

Chi per anni ha denunciato questo sistema è stato lasciato solo, attaccato, delegittimato. Giuseppe Di Rosa, oggi giornalista ed editore di Report Sicilia, è stato tra i pochissimi – se non l’unico – a denunciare pubblicamente e con atti formali la rete di potere costruita intorno a Di Mauro.

“Oggi tutti parlano. Ma per anni – dichiara Di Rosa – chi denunciava veniva isolato, infangato e diffamato. Oggi viene a galla la verità, ma io ricordo bene le minacce, il fango e l’ipocrisia di chi fingeva di non vedere”.

Dalle nomine pilotate in AICA agli intrecci tra politica e affari nella gestione del Comune di Agrigento, passando per le segnalazioni su appalti, favoritismi e nomine su misura, Di Rosa ha denunciato tutto. Senza mai indietreggiare.

Avvoltoi e riciclati: tutti vogliono salire sul carro

E puntuali, come sempre in questi casi, spuntano oggi i “giustizieri postumi”, quelli che non hanno mai presentato una denuncia, mai firmato un esposto, mai messo in discussione i rapporti con i potenti, ma che oggi si affrettano a salire sul carro della giustizia e della legalità.

Ma la città ricorda. E sa distinguere.

Una nuova fase per Agrigento?

Adesso si apre una fase delicata: cadranno amministrazioni? Cambieranno equilibri nei consigli comunali e nelle partecipate? È presto per dirlo, ma è certo che il sistema Di Mauro – fatto di tessere, parentele e obbedienze – oggi non è più intoccabile.

La magistratura farà il suo corso, ma la politica e i cittadini hanno ora l’occasione – forse irripetibile – di voltare pagina, scegliendo trasparenza, legalità e indipendenza.


Report Sicilia, attraverso il lavoro del suo editore e giornalista Giuseppe Di Rosa, continuerà ad illuminare le zone d’ombra della gestione pubblica locale, senza timori, senza padroni, senza sconti.
Perché se oggi i nomi emergono, è anche grazie a chi ha scelto di raccontare la verità quando farlo era pericoloso

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