“Bisogna voltare pagina e per voltare pagina, bisogna azzerare tutto, mettendo al posto giusto persone competenti, bisogna trovare i finanziamenti necessari per intervenire sulle reti fatiscenti, perchè non ci sta pensando nessuno, arriveremo a non poter più dare acqua alle famiglie”. Parole e musica di Silvio Cuffaro, sindaco di Raffadali, tra i primi, forse il primo a segnalare come Aica sia un carrozzone dannoso alla corretta gestione delle casse degli enti locali e, soprattutto, alle risorse idriche. Dopo l’indagine della Procura della Repubblica e della Squadra Mobile di Agrigento sul rifacimento della rete idrica della città dei Templi, sfociata in arresti e avvisi di garanzia anche a ex intoccabili, con tanto di sequestro di un intero piano della sede Aica, appare sempre più ineluttabile ragionare sul destino di una “istituzione” fatta da sindaci che avrebbero dovuto amministrare meglio la risorsa idrica, di quanto non avessero fatto “quelli di prima”. Dice Cuffaro: “E’ necessario fare un piano di investimenti. Tutti i sindaci dobbiamo ragionare, bisogna trovare una fonte di finanziamento, come potrebbe essere Cassa depositi e prestiti per i Comuni, intercettare fondi strutturali messi a disposizione dall’Europa, fino a oggi nessuno ci ha pensato, si è pensato a gestire solo l’ordinaria amministrazione e forse nemmeno questa, visto che da mesi non si effettua la dovuta manutenzione sulla nostra rete idrica. Non capisco quale sia ad oggi il ruolo dell’attuale Consiglio d’amministrazione di Aica. Bisogna azzerare, prendere atto che la gestione è stata fallimentare, peggio di quella che avevamo prima”. Infine, l’allarme cuffariano: “Se si continuasse così, tutti i comuni andranno incontro al dissesto finanziario. Si convochi subito un’assemblea, chiedere gentilmente le dimissioni dell’attuale Cda, altrimenti procedere alla revoca e individuare persone del mestiere”. Resta da vedere se a voltare pagina in Aica arriverà prima la politica o la magistratura.

