Crollo alla futura sede universitaria di Agrigento: la Procura accelera, atti sequestrati e primi nomi identificati

AGRIGENTO – Si fa sempre più serrata l’inchiesta sul crollo della nuova sede del Consorzio universitario in via Atenea, nei locali dell’ex ospedale destinati a ospitare a breve l’Università degli Studi di Palermo. La Procura della Repubblica ha disposto il sequestro di atti presso l’ateneo palermitano e ha identificato formalmente tecnici e progettisti coinvolti nella ristrutturazione.

Dopo il crollo di una parte del muro interno del cortile, avvenuto nei giorni scorsi, l’area è stata transennata e quattro strutture ricettive – due bed and breakfast, una casa vacanze e un appartamento – sono state sgomberate per motivi di sicurezza.


Sequestri e consulenze tecniche in vista: avvisi di garanzia imminenti

L’inchiesta è ora in fase operativa: la Procura ha acquisito tutti i documenti relativi al progetto, sia in fase di approvazione che di esecuzione, e ha registrato le generalità di tutti i soggetti coinvolti nel procedimento, dal punto di vista tecnico e amministrativo.

Secondo fonti investigative, nei prossimi giorni potrebbero essere notificati i primi avvisi di garanzia, soprattutto in vista di una possibile consulenza tecnica in contraddittorio, che impone per legge la possibilità, da parte degli indagati, di partecipare alle perizie difendendosi con un legale e un proprio tecnico di parte.


Un crollo che solleva interrogativi: la consegna era prevista per giugno

Il dato più inquietante è che la consegna dell’immobile ristrutturato era prevista entro giugno, a meno di quattro mesi dall’appalto dei lavori. Il crollo ha messo a nudo le possibili falle strutturali, ma soprattutto le criticità amministrative e progettuali di un intervento che doveva rappresentare un simbolo di rilancio culturale per il centro storico agrigentino.

“Un’opera finanziata, pubblicizzata, voluta, e ora precipitata nel silenzio e nelle macerie. Agrigento non può più permettersi fallimenti simili”, si legge in alcuni post social di cittadini indignati.


Una città fragile sotto ogni punto di vista

Il caso della futura sede universitaria cade in un momento delicato per Agrigento, alle prese con una lunga serie di inchieste giudiziarie che stanno facendo emergere un quadro preoccupante sulla gestione degli appalti pubblici, non solo in ambito idrico e ambientale, ma anche in campo edilizio e culturale.

Il crollo dell’ex ospedale di via Atenea non è solo un cedimento murario, ma simbolico: un’altra occasione persa per valorizzare il patrimonio edilizio e dare futuro agli studenti, travolta da un mix di superficialità, approssimazione e – forse – responsabilità gravi.


Report Sicilia continuerà a seguire da vicino l’evolversi dell’indagine, con particolare attenzione ai nomi che emergeranno, agli esiti delle consulenze tecniche e alla possibilità che si apra un nuovo fronte giudiziario sulla gestione dei lavori pubblici ad Agrigento.

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