Mentre all’esterno della sede di via Dell’Industria divampano le fiamme delle indagini della magistratura e delle accuse da parte dell’opinione pubblica, all’interno dell’Aica si vive un’apparente tranquillità. Tutti gli impiegati sono al loro posto, nessun piano dello stabile è sotto sequestro come filtrato nei giorni scorsi dopo la visita della Squadra Mobile, nell’ambito delle indagini che hanno portato ad arresti e avvisi di garanzia una quindicina di persone, tra le quali spicca nella veste di indagato il dominus della politica agrigentina, Roberto Di Mauro. Stamattina il presidente del Cda Settimio Cantone non c’era, il direttore generale Claudio Guarneri (nella foto in basso) era nel proprio ufficio, immerso tra documenti e incontri. Poco tempo per rilasciare interviste, tanta disponibilità a evidenziare alcuni aspetti. Primo: “E’ vero che i ritardi nella realizzazione della rete idrica non sono da addebitare alle indagini della procura, sono d’accordo col Procuratore Di Leo”. Secondo: “Non c’è alcun piano della sede sotto sequestro. I poliziotti della Squadra Mobile sono venuti con estremo garbo, hanno chiesto e ottenuto con estrema serenità alcuni documenti. Non c’è nulla sotto sequestro, come anche lei può notare”. Infatti, tracce di sigilli non ce ne sono.

 

Terzo aspetto, forse quello più clamoroso, per certi versi imprevedibile è quello che vede il Cda chiedere ufficialmente, venerdì scorso, con lettera ufficiale, una riunione urgente all’Assemblea dei sindaci, presieduta dal primo cittadino di San Biagio Platani Salvatore Di Bennardo. Sindaci dei quali tre hanno chiesto nei giorni scorsi lo scioglimento dello stesso Cda. Inviata venerdì, alla lettera si dovrà dare risposta entro otto giorni, per consentite al Cda – questo il senso della richiesta del faccia a faccia – di relazionare su quanto accaduto negli ultimi giorni e, in generale, sulle condizioni di “salute” dell’Aica. Una saluta che non è  certamente tra le migliori, come evidenziato nei giorni scorsi dal sindaco di Raffadali in una intervista rilasciataci. La riunione tra Cda e sindaci rientra tra le possibilità previste dallo statuto di Aica e in questa fase appare come un momento decisivo per le sorti dell’azienda consortile. Il tutto, mentre le indagini della Procura proseguono a pieno ritmo,  in attesa che tra sindaci e Cda si decida quale futuro dare ad Aica. 

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