Qualcosa si muove in via Acrone. La frana che sta facendo scivolare a valle il tratto adiacente la stazione ferroviaria centrale non si è mai fermata, anzi. A muoversi, evidentemente spostati da un mezzo meccanico, sono stati alcuni blocchi di pietra lavica in uno dei tratti più cedevoli della strada, all’altezza della sala Bingo. Nei giorni scorsi gli uffici di palazzo dei Giganti, conclusi i sopralluoghi e la consueta giungla burocratica avevano diramato la notizia dell’imminente avvio dei lavori, con tanto di nomina del responsabile unico del progetto per i lavori di “messa in sicurezza, rifacimento e consolidamento dell’area della via Acrone nella porzione sottostante la piazza Stazione”. A capo della squadra è il geologo Attilio Sciara, responsabile della protezione civile comunale, con la progettazione affidata all’ingegnere Alberto Avenia, dirigente dell’ufficio tecnico, coadiuvato dal geometra Giuseppe Cutaia, dall’ingegnere Gerlando Trupia e dal collaboratore amministrativo Tommaso Casula.

Urge fare in fretta e… bene

Bene, bravi, bis. Peccato che all’inizio della zona interessata dalla frana, interdetta da tre mesi, ma violata da chiunque spostando le transenne, non ci sia alcuna tabella di inizio lavori, indispensabile e obbligatoria in queste circostanze. C’è ovviamente da auspicare che i primi segni di intervento nella zona a rischio di crollare ulteriormente siano propedeutici all’avvio vero e corretto dei lavori. Al momento dal Comune non si sa altro, restano questi “strani” segnali che qualcosa si stia muovendo, forse in tempo a evitare una devastante frana, con inenarrabili danni per la comunità agrigentina. 

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