Quando una banca chiude o ridimensiona una filiale è sempre un pessimo segnale sullo stato di salute di una comunità. A Porto Empedocle un simile concetto trova puntuale conferma nel notevole ridimensionamento disposto dalla sede centrale della banca Baps, l’ex Sant’Angelo. La storica filiale di via Roma dal prossimo 23 giugno rimarrà aperta al pubblico nella sola giornata di martedì. Gli sportelli dunque abbasseranno le “saracinesche” dalle 12 del 18 giugno, per riaprire il martedì 24 e per tutti gli altri martedì di ogni mese. Tutti i clienti della filiale empedoclina dunque saranno costretti a emigrare ad Agrigento, andandosi ad ammassare nella filiale di via San Vito dove, tra l’altro, quasi sempre la ressa di utenti non manca. Resta da parte di Baps la “gentile concessione” dei due sportelli automatici della filiale empedoclina, praticamente chiusa. Il contentino del martedì non può certamente soddisfare una utenza che certamente non è come quella degli anni scorsi, ma che comunque è rappresentata da persone molto anziane che adesso dovranno sobbarcarsi sacrifici per recarsi ad Agrigento in caso di necessità urgenti o dovranno attendere il “martedì santo”. Il tessuto imprenditoriale della zona è quasi ridotto a zero e questa potrebbe essere una giustificazione per i vertici dell’istituto di credito per legittimare la scelta di depotenziare lo sportello di Porto Empedocle. Una ulteriore – se ce ne fosse stato bisogno – conferma della inarrestabile emorragia non solo di persone valide, ma anche di denari da mettere nel conto corrente o far “girare”. Un tessuto economico al collasso che spinge le banche ad andarsene, peggiore scenario possibile per qualsiasi comunità, specie se al di sotto dei 20 mila abitanti. Chi resta? Nella parte bassa di Porto Empedocle sopravvive la filiale Unicredit a due passi dalla via Roma, nella zona alta, vicino ai semafori sulla Ss 115 resiste la Credem. Lecito a questo punto chiedersi, fino a quando?

