Mentre chi gestisce le risorse idriche e le fogne in provincia di Agrigento (Aica) è alle prese con la bufera esterna (indagine della Procura) e interna (fronda tra sindaci e Cda), il mare della città dei Templi è ancora una volta minacciato dall’inquinamento. A segnalare per l’ennesima volta un fatto assai inquietante è l’associazione Mareamico, di Claudio Lombardo. “Puntualmente, ancora una volta – scrive Mareamico – riesce a documentare una immissione anomala di un grande versamento di liquami direttamente nel fiume Akragas, che vanno ad inquinare ulteriormente il mare di San Leone. Lo scarico incontrollato dei liquami si verifica nella zona del villaggio Peruzzo, all’altezza dell’ex mulino Taglialavoro. Una cosa simile era già accaduta nel 2022 allorquando, dopo una nostra segnalazione, l’ARPA, l’ASP e la Capitaneria di Porto, avevano individuato la presenza di uno “scolmatore” nella rete fognaria, che provocava lo scarico delle fogne direttamente nel fiume Akragas, direttamente e senza alcuna depurazione”. Mareamico rilancia: “La mancanza di controlli, l’assenza di manutenzione ordinaria e, aggiungiamo noi, la tracotanza dell’AICA, provocano per l’ennesima volta, un danno irreparabile al nostro mare e alla balneazione. Di questo grave fatto, abbiamo prontamente notiziato l’ARPA, l’ASP, la Capitaneria di porto, i Carabinieri del centro anticrimine natura di Agrigento, il Comune di Agrigento, l’AICA e ovviamente la Procura delle Repubblica di Agrigento. Noi manteniamo sempre alta l’attenzione, sui problemi che determinano l’inquinamento del nostro mare e dell’ambiente. Questo – conclude Lombardo – è quello che cerchiamo di fare da anni, con il nostro modesto contributo, svolto costantemente, per provare a risolvere e limitare i problemi che possono mettere a rischio la balneazione e l’ambiente in generale”. Vedremo chi farà luce prima tra Aica o magistratura.

