Agrigento, via Atenea: condizionatore sospeso con una corda sull’ex sede consortile. Dopo il crollo, adesso anche il pericolo dall’alto
AGRIGENTO – La scena è da brividi, e non certo per l’aria condizionata. In piena via Atenea, al civico 22, proprio sopra il noto negozio di pelletteria “Scalia Bags”, un grosso climatizzatore esterno risulta fissato con una semplice corda alla parete di un edificio appena ristrutturato, lo stesso che dovrebbe ospitare una futura sede universitaria.
L’impianto – di dimensioni notevolmente superiori rispetto agli altri climatizzatori installati sulla stessa facciata – è sospeso in modo precario, con evidenti segni di instabilità e cavi penzolanti. Le foto parlano chiaro: non si tratta di una fissazione tecnica a norma, ma di una soluzione improvvisata che espone i pedoni a un potenziale pericolo.
L’edificio del crollo
Quel palazzo non è un edificio qualunque: è lo stabile già al centro delle cronache per un crollo parziale avvenuto durante i lavori interni. Un fatto che aveva suscitato allarme e portato all’intervento delle autorità. Alla luce di ciò, ci si sarebbe aspettati un controllo rigoroso su ogni aspetto della sicurezza, soprattutto sulle facciate prospicienti la via più frequentata del centro storico.
E invece oggi ci si trova di fronte a un vero e proprio rischio sospeso, a pochi metri dalle teste dei passanti e in uno dei punti più vissuti della città, sia da residenti che da turisti.
Interrogativi e responsabilità
Chi ha installato quel condizionatore?
Chi ha collaudato – se lo ha fatto – l’intervento?
È normale che in un edificio pubblico o destinato a uso pubblico si possa procedere a fissaggi del genere, in un contesto architettonico vincolato?
E se domani la corda dovesse cedere?
In una città che si fregia del titolo di Capitale Italiana della Cultura 2025, il concetto di sicurezza urbana sembra largamente ignorato, anche nei punti più simbolici e trafficati.
La denuncia
Chi ha la responsabilità amministrativa di quell’edificio – che sia l’ente universitario, il Comune, o un consorzio – deve intervenire immediatamente per mettere in sicurezza l’impianto e dare spiegazioni.
Perché non è più tollerabile che in via Atenea, nel cuore della città “Capitale della Cultura”, si conviva con il pericolo appeso a una corda.




