Villa Bonfiglio, il parco giochi al buio: bambini al chiarore dei cellulari. Agrigento, città anormale
AGRIGENTO – Il Parco di Cristina, all’interno della storica Villa Bonfiglio, è uno dei pochi spazi pubblici cittadini attrezzati con giochi per bambini. Eppure, anche questo piccolo angolo di svago sembra abbandonato all’indifferenza e al degrado. Nelle scorse sere, il parco è risultato completamente al buio: nessuna luce pubblica accesa, nessun sistema di illuminazione funzionante. Solo le torce dei telefoni cellulari dei genitori hanno permesso ai bambini di utilizzare scivoli, altalene e giostrine.
Le foto parlano chiaro: decine di famiglie costrette a creare da sé un minimo di sicurezza e visibilità. Alcuni bambini giocano con il cellulare in mano per vedere dove mettono i piedi, altri sono spinti sulle altalene da madri e padri che usano la luce del proprio smartphone per evitare pericoli. Un paradosso che dovrebbe far vergognare un’intera amministrazione comunale.
La situazione non è nuova, ma la pazienza è finita. Agrigento è una città dove nulla funziona più come dovrebbe: manca l’acqua, le strade sono dissestate, i rifiuti gestiti con affanno, il verde pubblico è quasi inesistente, e ora – anche nei luoghi dedicati ai più piccoli – viene meno la sicurezza minima.
Dove sono i responsabili? Qualcuno si è mai preoccupato della manutenzione dell’impianto di illuminazione nella villa più importante della città? Chi amministra, oggi come ieri, continua a calpestare i diritti, tutti i diritti, nessuno escluso. Dai bambini, agli anziani, alle famiglie.
Ad Agrigento si chiede solo una cosa: normalità. Un parco giochi normale. Una villa pubblica normale. Strade, acqua, igiene e sicurezza… nella normalità. Una città dove chi paga le tasse non debba anche accendere la torcia del telefono per far giocare i figli.
Ma forse, per questa amministrazione, anche la normalità è un lusso. Un lusso riservato ad altri, non certo ai cittadini comuni.

















