AGRIGENTO – Dopo la segnalazione di un cittadino pubblicata ieri da Report Sicilia, che denunciava la presenza di un grosso vaso bianco posizionato stabilmente davanti al civico 177 di via Imera, a occupare un parcheggio riservato ai disabili, oggi torniamo sull’argomento per fare chiarezza e, soprattutto, per rilanciare una richiesta urgente: serve un intervento chiarificatore da parte dell’assessore competente e del comandante della Polizia Locale.
Via Imera, un vaso occupa da mesi un parcheggio accanto ad uno per disabili: silenzio dal Comune
Le nuove immagini confermano che il vaso in questione si trova collocato proprio davanti a uno scivolo per il superamento delle barriere architettoniche, e che viene utilizzato come deterrente per evitare che automobili vi sostino, bloccando di fatto l’accesso alle persone con disabilità.
Ma è davvero necessario arrivare all’”autotutela” fai-da-te? Il Codice della Strada, all’art. 158 comma 2 lettera G, è chiarissimo: è sempre vietata la sosta in corrispondenza di passaggi pedonali, scivoli o raccordi tra marciapiedi, anche in assenza di specifica segnaletica verticale o orizzontale.
Il problema, dunque, non è il vaso – pur se irregolare come soluzione – ma l’assoluta mancanza di controlli e la tolleranza implicita verso comportamenti incivili e contrari alla legge. Quel tratto di strada, infatti, viene puntualmente occupato da veicoli che impediscono ai portatori di handicap di accedere al marciapiede.
Nonostante la presenza della segnaletica di parcheggio riservato, la situazione viene ignorata. È evidente che se fosse attivo un serio presidio di Polizia Municipale, l’area verrebbe tutelata e il vaso non sarebbe nemmeno necessario.
Ci chiediamo, quindi, e lo facciamo rivolgendoci pubblicamente all’assessore alla Viabilità Carmelo Cantone e al comandante della Polizia Locale Vincenzo Lattuca: quando sarà chiarito ufficialmente – anche con segnaletica ben visibile – che quel punto è vietato alla sosta e deve essere libero per garantire l’accesso agli scivoli?
Il vaso è lì da mesi, come documentato. Il problema non è solo urbanistico, ma soprattutto culturale e amministrativo. La disattenzione dell’amministrazione comunale ha permesso che si arrivasse a questa soluzione impropria, frutto della disperazione di chi, ogni giorno, vede negato un diritto essenziale: l’accessibilità.
È ora di dire basta alle omissioni e ai silenzi. Se le regole ci sono, vanno fatte rispettare. E se non si è capaci di farlo, allora lo si dica chiaramente ai cittadini.



