Dopo la pubblicazione degli articoli su Report Sicilia sul concorso di polizia locale e la graduatoria di Melilli, continuano ad arrivare segnalazioni: stavolta due lettere (una firmata) gettano nuove ombre su una rete di rapporti tra politica e burocrazia. Per ragioni legali, i nomi completi vengono omessi.
AGRIGENTO – Il nostro lavoro giornalistico sul cosiddetto “caso Melilli” – legato alla discussa assunzione di agenti di polizia municipale attraverso una graduatoria ritenuta da molti viziata – ha fatto da cassa di risonanza. Non solo per chi ha seguito da vicino il bando, ma anche per chi, da altre città, riconosce nei meccanismi emersi dinamiche ben più ampie e trasversali.
Nei giorni scorsi abbiamo ricevuto due nuove segnalazioni: una a mezzo posta elettronica con firma e identità del mittente, un’altra per posta ordinaria, anonima ma dettagliata. Le pubblichiamo nel rispetto del diritto di cronaca, anonimizzando i nomi come previsto dalla legge, vista la delicatezza dei contenuti e in assenza – allo stato – di riscontri giudiziari diretti.
Lettera firmata da un cittadino della provincia di Siracusa: “Altro che sistema, è una piovra”
«Lei definisce il tutto un “sistema”. Io le confermo la cosa e le dico che si sta evolvendo… in “piovra”», scrive il sig. O.C., che ci fornisce una mappa precisa di nomi, parentele e incarichi che intreccerebbero amministrazioni diverse, come quelle di Solarino, Canicattini Bagni, Sortino, Augusta e Siracusa, con un asse ben radicato tra centrodestra e centrosinistra.
Tra le denunce: sostegni elettorali incrociati, nomine di comandi e dirigenti “pilotate”, assunzioni sospette, intrecci familiari tra consiglieri comunali e dirigenti ASP, e addirittura interessi economici e immobiliari attorno all’area portuale di Augusta. Il tutto ricondotto a un gruppo di potere che avrebbe ramificazioni persino nella gestione di società pubbliche e fondi culturali regionali, come nel caso citato del Parco Archeologico di Siracusa.
Lettera anonima ricevuta via posta: “Concorsi manipolati e assunzioni parentali”
Ancora più dura la seconda lettera, giunta anonimamente in redazione. Vi si denuncia un presunto sistema di concorsi gestiti su direttive politiche, con particolare riferimento al vice segretario comunale A., accusato di aver garantito l’assunzione di parenti e amici attraverso ruoli diretti a Melilli e Francofonte. Nella stessa missiva si fa riferimento a:
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assunzione della moglie di un sindaco attraverso canali agevolati;
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presunti legami con ambienti mafiosi tramite soggetti “di famiglia” trasferitisi ad Agrigento;
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la creazione di un’associazione occulta tra consiglieri, funzionari e dirigenti contabili per fare affari con fondi comunali, usando la cosiddetta tecnica “del cavallo di riporto”.
Perché il Comune di Agrigento non ritira in autotutela la delibera?
Tutto nasce da una delibera di giunta del Comune di Agrigento, che ha attinto dalla graduatoria del concorso di Melilli per assumere agenti di polizia municipale. Nonostante le numerose irregolarità emerse – e già documentate da Report Sicilia in un precedente articolo (link qui) – nessun provvedimento di autotutela è stato ancora adottato dall’amministrazione agrigentina.
Una scelta incomprensibile, che lascia intendere una pericolosa accettazione passiva di tutto ciò che è stato sollevato, e che rischia di aggravare le responsabilità anche sul piano contabile e penale.
Report Sicilia continuerà a raccogliere e pubblicare le testimonianze di chi ha il coraggio di denunciare, garantendo protezione dell’identità ove richiesto e verificando ogni elemento con rigore.
Invitiamo chiunque abbia documentazione o informazioni rilevanti a scriverci alla nostra redazione. La trasparenza è l’unica via possibile per spezzare ogni “piovra”.

