Inaugurazioni, sorrisi e parole altisonanti. Ma dopo poche settimane, il nulla. A Vallicaldi resta solo la delusione.
di Giuseppe Di Rosa
AGRIGENTO – A fine maggio, la borgata storica di Vallicaldi aveva vissuto un raro momento di luce. Alla presenza del Sindaco e di varie autorità, si era celebrata con entusiasmo l’inaugurazione del Giardino di Comunità e della Compostiera, realizzati dall’associazione Local Impact grazie a un modesto finanziamento del Sicily Environment Fund.
Una festa che aveva il sapore della rinascita, almeno nelle intenzioni. Il primo cittadino aveva dichiarato la sua vicinanza al quartiere, si era detto pronto a collaborare con l’associazione e perfino a rivedere le ordinanze che da anni consentono ad attività multi-etniche della zona di conferire rifiuti a cielo aperto, danneggiando decoro e vivibilità. Parole nette. Promesse pubbliche.
Ma ecco cosa è accaduto nel breve volgere di qualche settimana: il nulla. O, peggio ancora, l’oblio.
Dal palco alle sparizioni: cosa (non) ha fatto il Comune
Dopo i riflettori, Vallicaldi è stata di nuovo abbandonata. Nessun passo formale da parte del Comune per modificare le ordinanze sui rifiuti. Nessun intervento per garantire decoro, sorveglianza o manutenzione dell’area riqualificata. Nessun tavolo operativo per trasformare le promesse in azioni. E mentre il tempo passa, l’area torna al degrado.
L’associazione Local Impact, che aveva coinvolto residenti e attività locali in un percorso virtuoso di partecipazione e rigenerazione urbana, ha dovuto pubblicamente denunciare lo stato di abbandono in un successivo articolo apparso su Report Sicilia (leggi qui).
Le immagini della delusione
Quelle stesse aiuole che il Sindaco aveva osannato, oggi sono prive di cura. La compostiera, simbolo di educazione ambientale, rischia di diventare l’ennesimo oggetto decorativo lasciato al degrado. E il quartiere, nonostante l’impegno dei volontari, non riceve nessun supporto strutturale dall’ente che dovrebbe garantirne vivibilità e dignità.
Politica dell’effimero o strategia del disimpegno?
Siamo ormai abituati alle inaugurazioni in pompa magna, alle foto con fascia tricolore, ai discorsi ricchi di buone intenzioni. Ma i cittadini non vivono di selfie. Vivono di azioni concrete. E a Vallicaldi – come in molte altre zone di Agrigento – la retorica dell’amministrazione viene regolarmente smentita dai fatti.
A che serve sostenere un progetto partecipato, se poi si abbandona tutto nel silenzio? A che serve dire “siamo con voi” se poi si continua a permettere lo scempio del territorio con ordinanze mai revocate?
Il diritto alla verità
Come cittadino e come osservatore civico, mi sento in dovere di denunciare questa ennesima presa in giro. Non si tratta di attaccare per partito preso, ma di pretendere coerenza tra parola pubblica e azione amministrativa.
Vallicaldi è un simbolo. Un esempio – piccolo ma concreto – di come anche senza grandi fondi si possa restituire vita e dignità a un pezzo di città. Ma è anche la misura plastica del vuoto politico che governa Agrigento: si inaugura, si promette, e poi si scompare.
Il giardino di Vallicaldi merita rispetto, non disinteresse. E i cittadini meritano verità, non teatrini.

