C’è uno sfregio ad Agrigento rispetto al quale l’amministrazione comunale non ha ancora posto rimedio. E’ nel cuore della villa Bonfiglio, sul terreno nel quale lo scorso anno i vertici del Comune piantarono due alberelli, dedicandoli con tanto di targhetta in marmo ai piedi, ai giudici martiri della mafia, Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. Lo scorso 2 giugno, Report Sicilia si accorse che una delle due targhe, quella ai piedi dell’alberello dedicato a Falcone, era sparita nel nulla. Erano rimasti solo i buchi nel terreno per fissarla. A pochi metri di distanza c’era e c’è ancora quella dedicata a Borsellino. In una città normale, civile, dove tutti si riempiono la bocca di paroloni come legalità. cultura, rispetto e giustizia, un’amministrazione comunale degna di questo nome avrebbe già provveduto a sistemare un’altra targa, al posto di quella smaterializzatasi. Una tempestività, una immediatezza che avrebbe avuto il sapore della rivalsa verso coloro i quali, per vandalismo o per lanciare un messaggio contro lo Stato, osò staccare la targa dal terreno e farla sparire.

Villa Bonfiglio in mano ai vandali

Villa Bonfiglio è meta ogni sera soprattutto di orde di vandali, indigeni e stranieri, dediti ai danneggiamenti e agli sfregi della cosa pubblica. Non è da escludere che a fare sparire la targa dedicata a Falcone sia stato qualche subumano che bazzica nell’unico grande parco rimasto fruibile nella città dei Templi. Da qui al prossimo 19 luglio, anniversario della strage di via D’Amelio dove morì il giudice Paolo Borsellino con il personale della propria scorta, il Comune provveda a ripristinare la targa in memoria di Giovanni Falcone. Sarebbe un gesto bellissimo, seppur molto, molto tardivo, rispetto ai giorni che stanno scorrendo dal momento della scomparsa della stele. Report Sicilia monitorerà come sempre la situazione.

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