AGRIGENTO – Dopo mesi di segnalazioni inascoltate, timidi sopralluoghi e proroghe ingiustificabili, è arrivata la svolta che tutti temevano: la sede stradale di via Esseneto ha cominciato a collassare, proprio a valle della via Acrone, dove le gravi perdite idriche e fognarie sono note da tempo. Stamattina – con colpevole ritardo – sono intervenuti gli autospurghi e gli operai, ma la sensazione è che si tratti più di una corsa contro il tempo che di un intervento realmente risolutivo.
🔧 Perché la situazione è così grave?
Via Acrone, che collega il centro con l’area a sud della città, è interessata da uno svuotamento interno: la sede stradale è cava, il sottosuolo è stato eroso da perdite idriche e crolli fognari. Eppure, il sindaco Francesco Miccichè ha atteso ben tre mesi prima di chiudere formalmente l’arteria, nonostante l’invito ufficiale del responsabile della Protezione Civile comunale. Quando infine la chiusura è stata imposta, non sono iniziati i lavori da questo tratto, come la logica e la sicurezza avrebbero imposto.
🛑 Via Esseneto sotto pressione
Le immagini mostrano il progressivo cedimento della sede stradale in via Esseneto, dove già si intravedono crepe, sconnessioni e segnaletica da cantiere ovunque. Un ristorante e un hotel storico si affacciano su un’area oggi degradata e pericolosa, con recinzioni provvisorie e un traffico pesante (come i mezzi di spurgo Edilnoleggi) che continua a transitare sopra una strada già compromessa.
📉 Una città a rischio, amministrata con superficialità
Non serve essere tecnici per comprendere che non si può asfaltare sopra il vuoto. I tecnici interpellati dagli abitanti parlano chiaro: serve smembrare la via Acrone e ricostruirla completamente, colmando il vuoto sottostante con materiale adeguato. Invece, si è perso tempo prezioso in tentennamenti e scelte poco lungimiranti. Il Comune continua a rimandare gli interventi strutturali, forse per paura del costo politico, forse per mancanza di una reale strategia amministrativa.
📣 “Non ci scappi il morto”
La preoccupazione dei cittadini della parte sud della città è legittima. Vivono con l’ansia che la prossima pioggia o un transito pesante possano causare un crollo improvviso. “Sindaco, non si prenda gioco degli agrigentini – è il grido accorato di chi vive queste strade – intervenga prima che sia troppo tardi.”




