Ottantaquattro anni, la memoria che va e viene, un passato che si mescola col presente, e quella porta che si apre di nuovo, come quattro anni fa.
Giuseppe Scordino, classe 1941, è scomparso nel pomeriggio di domenica 15 giugno: uscito a piedi da casa, è stato ritrovato nella mattina di giovedì 19 giugno a Favara.
L’allarme è arrivato da lontano: il figlio, che vive in Germania, ha contattato i carabinieri dopo non essere riuscito a mettersi in contatto con il padre.
I militari della Tenenza di Favara, coordinati dal Tenente Paolino Scibetta, hanno subito avviato le ricerche.
Ma chi conosce questa storia sa che non è nuova.
Era già successo il 10 agosto 2021.
Stesso copione.
L’uomo esce da casa, nel quartiere “Luna” di Favara, senza cellulare, senza chiavi, senza fede nuziale.
Con sé porta solo qualche soldo e i documenti.
Nessuno lo vede, nessuno lo ferma.
La denuncia parte di nuovo dal figlio, la comunità si mobilita, e anche l’allora sindaca Anna Alba lancia un appello via social.
Il 13 agosto, la sorpresa: Giuseppe viene ritrovato in Germania, in buone condizioni.
Era arrivato lì da solo, probabilmente in autobus, con l’obiettivo semplice e potente di raggiungere il figlio.
L’annuncio del ritrovamento lo dà proprio la sindaca: “È vivo, sta bene. Grazie a tutti per l’aiuto”.
Una storia a lieto fine, che però lascia aperta una domanda: come può un uomo di ottant’anni, affetto da una forma di demenza, attraversare mezza Europa da solo, solo con un documento e un’idea in testa?
UN COMPORTAMENTO CHE SI RIPETE
Giuseppe non scappa.
Cammina.
Cammina verso qualcosa che conosce, o che crede di conoscere.
In un mondo che gli sfugge ogni giorno un po’ di più, resta impressa la destinazione: il figlio in Germania, forse un indirizzo, forse solo un ricordo.
È come se la malattia, invece di bloccarlo, lo mettesse in moto.
Nei giorni scorsi è successo di nuovo, con le stesse dinamiche e lo stesso silenzio: nessuno sapeva se avesse preso un autobus, un passaggio, o se semplicemente imboccato la strada della Stazione.
I carabinieri lo hanno trovato, fortunatamente in buone condizioni, alla fermata del bus nei pressi dello Stadio “Giovanni Bruccoleri” a Favara.
A darne l’annuncio sui social è stato il sindaco Antonio Palumbo, che ha ringraziato le Forze dell’Ordine, la Prefettura e i carabinieri della Tenenza di Favara per l’impegno profuso.
Questa non è solo la storia – a lieto fine – di un uomo anziano che si perde.
È la storia di un Paese dove la fragilità degli anziani resta spesso sulle spalle delle famiglie, e dove chi soffre di demenza rischia di sparire nel silenzio.
Giuseppe Scordino, invece, torna sempre a camminare.
Come se dentro di sé avesse ancora una rotta chiara, anche quando il mondo attorno perde i contorni.
E forse è questo il senso più amaro – e più umano – di questa vicenda: Giuseppe cammina verso la memoria, anche se non sa più bene dove si trovi.

