L’ex procuratore aggiunto di Agrigento Luigi Patronaggio torna sullo scandalo “Appalti e Mazzette”: “Sistema consolidato di potere politico e affari privati”. Le dichiarazioni rilasciate a Grandangolo Agrigento.
AGRIGENTO – Non si tratta solo di corruzione. Lo scandalo “Appalti e Mazzette” che ha travolto la provincia di Agrigento si conferma, giorno dopo giorno, un caso esemplare di degenerazione sistemica del potere. A dirlo è l’ex procuratore aggiunto di Agrigento, Luigi Patronaggio, che in una lunga intervista rilasciata a Grandangolo Agrigento ha definito quanto emerso dalle indagini “un metodo politico-affaristico-imprenditoriale”.
“Ci troviamo di fronte a un sistema in cui la politica, l’imprenditoria e la pubblica amministrazione si intrecciano per realizzare profitti illeciti e vantaggi reciproci, in spregio alle regole e alla trasparenza amministrativa”, ha dichiarato Patronaggio.
L’inchiesta coordinata dalla Procura di Agrigento e dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo ha coinvolto ex sindaci, funzionari comunali, dirigenti tecnici, imprenditori e professionisti. Tra le accuse principali: corruzione, turbativa d’asta, abuso d’ufficio e associazione a delinquere finalizzata alla spartizione degli appalti.
Patronaggio sottolinea come non sia la singola tangente il cuore del problema, ma la normalizzazione dell’illecito: una rete relazionale stabile, un “sistema” che si reggeva su complicità reciproche e silenzi consapevoli.
“Parliamo di un modus operandi consolidato, non episodico. Ed è questo che preoccupa di più: l’assuefazione al malaffare”, afferma ancora il magistrato.
💰 Dal voto di scambio agli incarichi pilotati
Il magistrato ha anche evidenziato il rapporto diretto tra la gestione degli appalti e il consenso politico, citando come l’assegnazione di lavori o incarichi potesse fungere da strumento di potere e controllo sociale. Una dinamica che trasforma il pubblico in strumento di clientele e il cittadino in suddito.
📉 Un danno profondo alla democrazia
Le parole di Patronaggio arrivano come monito per le istituzioni, ma anche per i cittadini, chiamati a rompere il silenzio e a pretendere trasparenza e legalità. Il vero danno non è solo economico, ma democratico, ha spiegato: “Quando il cittadino non si fida più dello Stato, quando percepisce che tutto è deciso altrove e altrove finisce anche il denaro pubblico, allora la corruzione diventa veleno per la democrazia”.
Patronaggio, oggi presidente della Commissione per la protezione internazionale del Ministero dell’Interno, ha lasciato Agrigento nel 2020, ma continua a seguirne con attenzione le vicende, dimostrando quanto questo territorio rappresenti un osservatorio nazionale sui meccanismi della mala amministrazione e della corruzione sistemica.
📌 Fonte:
Grandangolo Agrigento – “Appalti e mazzette, Patronaggio: emerso metodo politico-affaristico-imprenditoriale”
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