Indagine sul sistema di potere che ruoterebbe intorno al Comune di Melilli e alla Fondazione Pino Valenti. Opacità nei concorsi pubblici, viaggi istituzionali poco documentati e finanziamenti milionari senza trasparenza. Le iniziali dei protagonisti per tutelare identità e contenuti.

MELILLI (SR) – Si fa sempre più fitto il velo di ombre che avvolge la gestione della cosa pubblica nel Comune di Melilli. Una rete articolata di relazioni, potere e incarichi pubblici che ruoterebbe attorno a un ristretto gruppo dirigente identificato nel tempo dai cittadini come la “Corte dei Miracoli”. Il tutto sotto la guida politica di G.C., oggi deputato regionale e sindaco della cittadina siracusana.

A fargli da braccio operativo, secondo fonti interne che chiedono l’anonimato per timore di ritorsioni, ci sarebbe l’attivissimo vice segretario generale D.A., definito da chi lo conosce un “moderno Richelieu”. Uomo abile con le carte, stimato nei palazzi del potere e con contatti di altissimo livello, anche in ambienti ecclesiastici. Non per denaro, ma per lealtà totale, D.A. sarebbe il garante di un sistema blindato.

Accanto a lui la R.C.F., ovvero E.M., dirigente finanziaria presente in molti enti pubblici isolani, presunta regista delle manovre contabili, a suo agio tra anticipazioni di bilancio e trasferimenti fondazionali, al punto da essere definita “Madame Pompadour” per la capacità di mediazione e influenza. I due, secondo i racconti, avrebbero recentemente fatto tappa a La Valletta per una “vacanza studio”, mentre a Melilli prendeva forma un quadro preoccupante.

Il nodo: la Fondazione “P.V.”

Il cuore di questa macchina amministrativa sembrerebbe essere la Fondazione “P.V.” – presieduta da R.C., ex consigliere comunale di fiducia – e destinataria di fondi pubblici rilevanti. Tre le delibere chiave approvate in pochi mesi:

  • Delibera n. 5 del 07.01.2025: presa d’atto del finanziamento regionale da € 392.000;

  • Delibera n. 120 del 24.03.2025: concessione di garanzia bancaria per € 504.000;

  • Delibera n. 144 dell’08.04.2025: trasferimento comunale di € 170.000 come anticipazione.

Tutto per una fondazione il cui sito web (www.fondazionepinovalenti.it) non presenta alcun albo pretorio, nessun verbale, nessun curriculum o atto trasparente. Non è chiaro chi gestisca cosa, né con quali modalità vengano selezionati partner e collaboratori per eventi, fiere, serate e “eco expo” che nulla sembrano avere a che fare con la cultura.

Missione Middletown e la società “trasformista”

Tra i casi più controversi spicca il viaggio istituzionale a Middletown (Connecticut, USA), presentato come missione di gemellaggio, ma affidato per l’organizzazione alla società partecipata del Comune, “M.S. S.r.l.”. Una società nata per l’assistenza ai servizi pubblici locali, che si è ritrovata, tra una delibera e l’altra, a fare da tour operator per 54 persone (tra cui minori), con un accredito iniziale di € 65.000, incrementato successivamente di altri € 10.000.

Una decisione discutibile: né lo statuto della società né gli atti pubblici finora consultabili chiariscono su che base sia avvenuto il conferimento dell’incarico e come siano state spese le somme.

Concorsi pubblici, amicizie e silenzi

Lunedì e martedì si svolgeranno due concorsi pubblici a Melilli per l’assunzione di istruttori e funzionari. In paese circolano da tempo voci su favoritismi e previsioni di nomi eccellenti già “indicati” tra i vincitori. Tra questi, parenti di ex amministratori, imprenditori locali e figure già in orbita nei Comuni di Priolo, Augusta e Sortino. Il silenzio su tutto è garantito dal comandante della Polizia Locale, C.C., uomo di fiducia di G.C. e vicino a D.A., con il quale viene spesso visto cenare pubblicamente.

Le domande senza risposta

Chi controlla la fondazione pubblica che gestisce fondi pubblici come un privato? Perché non esiste alcun albo dei fornitori, nessuna pubblicazione degli atti? Che ruolo ha la Regione Sicilia, che ha finanziato questo sistema con mezzo milione di euro nella legge finanziaria regionale n. 25/2024?

E infine: perché nessuno prende posizione su un’amministrazione sempre più opaca, dove anche la legalità sembra diventare uno slogan buono solo per chi è fuori dal “sistema”?

Melilli è oggi al centro di un sistema di potere che appare impenetrabile, alimentato da una gestione centralizzata e da una rete di relazioni personali difficili da scardinare. Mentre il primo cittadino sembra essersi eclissato per timore di tensioni interne, i veri reggenti – “Madame” ed il “Cardinale” – appaiono indifferenti e sicuri nella loro fortezza di relazioni e alleanze. Ma le carte cominciano a parlare. E i cittadini, lentamente, ad ascoltare.

Autore