Nuove rivelazioni dall’inchiesta “Appalti e mazzette” della Procura di Agrigento: intercettazioni svelano contatti strategici tra Sutera Sardo e i sindaci di Palma di Montechiaro e Porto Empedocle. Ecco il metodo usato per cercare di “reclutare” gli amministratori locali
AGRIGENTO – L’inchiesta “Appalti e mazzette”, coordinata dalla Procura della Repubblica di Agrigento e guidata dal Procuratore Giovanni Di Leo, continua a svelare scenari inquietanti che vanno ben oltre il rilievo penale. A emergere, come sottolineato anche dal Procuratore Generale Luigi Patronaggio, è un sistema di potere diffuso, in cui interessi imprenditoriali, politici e amministrativi si fondono in una rete di condizionamenti che colpisce duramente la fiducia dei cittadini nelle istituzioni.
Secondo quanto riportato da Grandangolo Agrigento in un articolo pubblicato oggi (link in calce), le carte dell’inchiesta e le intercettazioni della Squadra Mobile di Agrigento diretta da Vincenzo Perta documentano il tentativo da parte di Luigi Sutera Sardo, considerato braccio operativo di Diego Caramazza (detto Dino), di stabilire rapporti riservati e operativi con due sindaci attualmente in carica: Calogero Martello (Porto Empedocle) e Stefano Castellino (Palma di Montechiaro).
L’intercettazione e il “metodo”
Nel dettaglio, dalle intercettazioni ambientali e telefoniche emerge un contatto diretto tra Sutera Sardo e i due amministratori. I dialoghi dimostrerebbero un progetto condiviso – “non ben definito”, come riporta la polizia giudiziaria – da portare avanti con il supporto degli amministratori locali, indicati come interlocutori “utili” per raggiungere obiettivi imprenditoriali.
Sutera Sardo, in uno dei dialoghi captati mentre si trovava presso gli uffici della Edilroad s.r.l. di Favara, riferiva a Caramazza di aver fissato incontri riservati con Martello e Castellino. Quest’ultimo si sarebbe detto disponibile a raggiungere Sutera Sardo a Favara, “tra lunedì e mercoledì”, mentre con Martello, indicato come “Calò”, ci si sarebbe risentiti tra sabato e domenica.
Durante lo scambio, Martello viene elogiato come un “leone”, “uno sveglio”, “un accelerato”. Commentando con Caramazza, Sutera Sardo afferma:
“E vediamo che sa fare… tanto non è che noi… avanti che è ora chi fa il bravo facciamo i bravi, se no niente… pazienza!”
Caramazza risponde con tono risoluto:
“Noi ci mettiamo, o perdiamo o vinciamo!”
Un passaggio che descrive un approccio spietato e opportunista, dove i rapporti con i sindaci diventano parte di una strategia di controllo e penetrazione nel sistema amministrativo locale, fondato su fedeltà personale, disponibilità e silenzio.
Un sistema diffuso e senza scrupoli
Quello che si configura, secondo la ricostruzione degli inquirenti, non è un caso isolato ma un “metodo di reclutamento” funzionale a obiettivi ben precisi: entrare nei Comuni, orientare le scelte amministrative, partecipare – direttamente o indirettamente – all’assegnazione degli appalti.
Un sistema che non si ferma a Favara o Agrigento, che cerca di coinvolgere anche territori come Palma di Montechiaro e Porto Empedocle, aggirando ogni vincolo democratico per trasformare la politica in una piattaforma operativa per gli interessi privati.
Fonte dell’articolo e approfondimento
Tutti i dettagli e il testo integrale delle intercettazioni sono pubblicati nell’articolo di Grandangolo Agrigento del 22 giugno 2025:
🔗 Appalti e mazzette, ecco come il sistema voleva reclutare i sindaci di Palma e Porto Empedocle

