Operazione della Questura di Agrigento: sigilli a un patrimonio riconducibile a un cinquantenne di Canicattì condannato per reati gravi, tra cui estorsione e riciclaggio. Il Tribunale di Palermo accoglie la proposta del Questore Tommaso Palumbo.
Nella giornata del 23 giugno, la Polizia di Stato ha eseguito un importante decreto di sequestro patrimoniale nei confronti di un pregiudicato cinquantenne di Canicattì, già condannato per gravi reati e ritenuto socialmente pericoloso. L’operazione, condotta dalla Divisione Polizia Anticrimine della Questura di Agrigento, ha portato al sequestro di beni per un valore complessivo di 600 mila euro.
Il provvedimento è stato emesso dal Tribunale di Palermo – Sezione Misure di Prevenzione – su proposta del Questore di Agrigento, Tommaso Palumbo, che ha evidenziato come il soggetto in questione abbia accumulato nel tempo un profilo criminale consolidato.
Il cinquantenne, già sottoposto a misura di sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno fin dal 1998, è stato nel tempo coinvolto in diversi procedimenti per reati contro il patrimonio, riciclaggio e traffico di stupefacenti. Particolarmente rilevanti le accuse del 2018, che lo hanno visto destinatario di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere per tentata estorsione aggravata e detenzione ai fini di spaccio, in concorso con un soggetto affiliato alla mafia stiddara. Per questi fatti è stato condannato a 4 anni e 4 mesi, pena confermata in appello nel novembre 2024.
L’inchiesta patrimoniale ha rivelato una netta sproporzione tra i redditi dichiarati e le spese sostenute dal suo nucleo familiare, segnalando un’evidente disponibilità di mezzi economici frutto, secondo gli investigatori, dell’attività illecita.
Il sequestro ha riguardato un intero compendio aziendale, ben 18 veicoli, 5 appezzamenti di terreno, un motore per imbarcazione e vari rapporti finanziari. Il valore complessivo dei beni è stimato in circa 600 mila euro.
L’operazione rappresenta un ulteriore colpo inferto alla criminalità organizzata e alla sua capacità di mimetizzarsi nel tessuto economico-sociale. Il Questore Palumbo ha ribadito l’importanza della prevenzione patrimoniale quale strumento fondamentale per sottrarre risorse alla criminalità e ristabilire la legalità nel territorio.

