Mentre la città affonda tra inefficienze, abusi di vario genere, polemiche in consiglio comunale spira una caldissima aria balneare. La seduta precedente, fissata per ieri, era saltata perchè non si era raggiunta la quota minima dei 13 presenti, con il presidente Giovanni Civiltà che ha rinviato a oggi. Chi si aspettava un’aula Sollano gremita in ogni ordine di posti avrebbe dovuto dedicarsi ad altri pronostici, magari senza puntare denaro. Poche ore fa si sono presentati in 3: il vice presidente Cacciatore e i consiglieri La Felice e Cirino. Adesso, come da copione istituzionale, si dovrà attendere che si riconvochi la nuova seduta consiliare, a seguito delle decisioni della conferenza dei capigruppo. Altro tempo che passa, per una città che non ha più tempo da perdere. In sintesi: maggioranza assente, opposizione che dovrebbe-potrebbe approfittare della “distrazione” di chi governa questa città, per erodere qualche posizione in termini di considerazione popolare. Niente, tutti al mare per chi può o al lavoro per chi deve portare il pane a casa. L’amministrazione e la soluzione delle innumerevoli emergenze che attanagliano Agrigento, in una fase delicatissima della propria storia recente, evidentemente non sono tra le priorità di aula Sollano. Come se la politica si svolgesse fuori, nei bar, nelle ville di San Leone dei capi bastone. Non resta che attendere l’evoluzione della situazione politica, anche se il calendario non invita a nutrire sogni di particolare attivismo da parte degli eletti dal popolo. La gente auspica un maggiore senso di attaccamento al proprio ruolo da parte di tutti i consiglieri comunali. Vedere l’aula consiliare con sole tre persone è un’immagine che Agrigento non merita di vedere.

