Il sindaco di Licata Angelo Balsamo entra a pieno titolo in una lunga e accesa conversazione intercettata tra due imprenditori locali, Francesco Urso e Calogero Malfitano. I due denunciano un sistema in cui i fornitori sarebbero scelti in base a pressioni politiche e familiari, con il sindaco indicato come il vero regista dietro ogni decisione.

“Chi c’era seduto col sindaco? Giovanni Spiteri! E io mi posso mettere contro a quello?”

Inizia con questa frase carica di significato uno dei passaggi più esplosivi della lunga intercettazione ambientale registrata dalla Squadra Mobile di Agrigento tra Francesco Urso e Calogero Malfitano, due imprenditori attivi a Licata nel settore delle forniture edili. Le parole, raccolte in ambientale il 6 maggio 2024, squarciano il velo su un sistema fatto di pressioni, favoritismi e imposizioni politiche all’interno dei cantieri pubblici e privati della città.

🔎 Il nodo del cemento

Tutto ruota attorno alla fornitura di calcestruzzo per un cantiere. Urso, titolare del contratto, viene informato che il “magrone” sarà fornito da un altro soggetto — Bartolo Consagra — e il calcestruzzo da Beton Mix, società ritenuta vicina all’amministrazione.

Malfitano, indignato, racconta:

“Mi ha chiamato alle 14:56… Mi dice: ‘Tu porta il magrone, e lui porta il cemento’. E io gli ho detto: ‘Minchia, così basso sei arrivato?’ […] A me mi credi più minchia!”

Ma il vero snodo arriva subito dopo:

MC (Malfitano): “Chi c’era seduto col sindaco?”
UF (Urso): “Suo cognato!”(inteso per il cognato del Consagra)
MC: “Giovanni Spiteri.”
UF: “Giovanni Spiteri, bravo!”
MC: “E io mi posso mettere contro a quello?”
UF: “Bravo. Corretto. Vedi? Hai detto bene… è tutto lì!”

📌 Qui i due affermano senza esitazione che la decisione è stata presa in presenza del sindaco e che Giovanni Spiteri, cognato del Consagra, avrebbe influenzato direttamente le scelte.


🔁 Uno schema già visto

Malfitano denuncia anche un meccanismo già applicato in altri cantieri, come nel caso del noto imprenditore Mammana:

MC: “La stessa cosa che è successa con Mammana! Prima ti dice ‘fai tu’, poi arriva lui e cambia tutto.”
UF: “Esatto. Come coi rifiuti. Avevo firmato il contratto con Dinuzzo… poi viene Peppe e dice: ‘È stata l’amministrazione a decidere’. Ma che significa?”

E aggiunge:

UF: “Mi dicevano: ‘È stato il sindaco, forza maggiore… doveva entrare lui’. Ma il sindaco lo sapeva?”
MC: “Eh allora!”

📌 In questo scambio, Malfitano conferma esplicitamente che il sindaco era al corrente e avrebbe avallato la decisione di escludere imprese già contrattualizzate.


💬 La gestione del porto e il monopolio politico

I due proseguono lamentando una situazione in cui ogni lavoro pubblico viene affidato sempre agli stessi soggetti:

UF: “Ogni lavoro pubblico che esce… sempre lui! Sempre lui! […] E a me mi fanno chiudere!”
MC: “Il porto?”
UF: “E chi lo ha fatto il porto?”
MC: “Lui!”

UF: “E ti dice: ‘Per forza maggiore, ci doveva entrare lui’. E io dico: ‘Ma come, avevo già firmato!’”

📌 Anche in questo caso il riferimento è al sindaco che, tramite il Spiteri, impone di ‘far entrare’ gli imprenditori vicini.


⚖️ L’intervento degli inquirenti

Tutti questi contenuti sono contenuti nell’annotazione redatta dalla Squadra Mobile e allegata all’indagine, trasmessa alla Procura della Repubblica di Agrigento. Oltre alle intercettazioni, il fascicolo contiene anche l’elenco dei cantieri pubblici e privati (oltre 100 in totale) in cui — secondo i testimoni — sarebbero avvenuti casi analoghi di esclusione o condizionamento.

I soggetti citati nelle intercettazioni, oltre al sindaco Angelo Balsamo e Giovanni Spiteri, sono:

  • Bartolo Consagra, indicato come beneficiario delle pressioni;

  • Michelangelo Mammana, coinvolto in un precedente caso simile;

  • Beton Mix s.r.l., azienda “consigliata” per le forniture;

  • Dino Caramazza, menzionato da Urso come altro esempio di imprenditore che “scavalca” i contratti firmati.


⚠️ La frase chiave

UF (Urso): “Questa è slealtà. È politica questa. È tutta politica. È il sindaco che li manda. Si sono messi in testa che devono lavorare solo loro.”

📌 Non lascia dubbi: la regia secondo Urso è chiara, e ha un nome e un cognome.

Quella che emerge dalle intercettazioni non è una semplice lamentela di imprenditori frustrati. È il racconto lucido e documentato di un sistema dove la politica entra nei cantieri, decide le forniture e comanda chi lavora e chi viene estromesso. In cima a questo meccanismo, secondo chi parla, ci sarebbe il sindaco stesso.

Ora, tocca alla magistratura decidere se quelle voci sono solo accuse o prove di un sistema illegittimo.

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