“Libertà è partecipazione”, cantava Giorgio Gaber. A Porto Empedocle però la partecipazione, quella popolare, per i politici indigeni, specie quelli del consiglio comunale è un optional. Anzi, meglio se in aula Amormino ci siano solo loro, i consiglieri, a parlarsi addosso sulle tematiche più “banali”, come di quelle più rilevanti. Una prova di ciò? Il presidente dell’assise, Alfonso Scimè, al termine di incessanti consultazioni (!?) degne di un preconclave, dopo due mesi di polemiche e interventi a tutti i livelli sul tema del dissalatore, ha finalmente emesso la fumata bianca: la seduta sul tanto atteso tema dell’impianto in fase di montaggio vicino la centrale Enel si terrà nientemeno che alle 10 del prossimo giovedì 10 luglio. Un giovedì lavorativo per le persone “normali”, di “vacanza” solo per le falangi di disoccupati empedoclini che – di certo – quel giorno avranno altro a cui pensare. La democrazia però offre una grande possibilità in caso la seduta di quella mattina di luglio non vedesse presente il numero legale. La “grande possibilità” è quella di riconvocare la seduta giorno 11, sempre alle 10. Roba da stabilimento balneare più che da aula consiliare. Convocare la seduta in orario pomeridiano, magari prima della fine di questo mese sarebbe stata una impresa titanica per gli “eletti dal popolo” che – in questo caso – al popolo hanno pensato davvero poco. Perchè questa scelta sconsiderata? Cosa si vuole mettere sotto al tappeto? Perchè i consiglieri comunali – soprattutto quelli della maggioranza – non consentono alla gente interessata di essere presente, recandosi in Municipio in un orario più accessibile per coloro i quali lavorano. E’ evidente ormai come i politici empedoclini siano così assuefatti a considerare il popolo solo al momento delle elezioni, non creando le condizioni idonee al suo coinvolgimento su tematiche così scottanti. Un peccato davvero. Appuntamento dunque giovedì 10 luglio alle 10 in aula Amormino, si parlerà di dissalatore e polemiche annesse. Sarà da vedere se il consiglio sarà in grado di produrre almeno un documento ufficiale da inviare agli organi competenti, evidenziando la posizione del Comune su questa delicatissima vicenda. Il comitato Mare Nostrum monitorerà la situazione, auspicando maggiore sostegno da chi ha gli strumenti per cambiare lo scenario che si sta prefigurando da alcune settimane.

