Affidamenti diretti di appalti milionari, corruzione. Tutte ipotesi di reato con indagini avviate un anno fa e in corso a Pesaro, Capitale italiana della cultura che ha preceduto Agrigento. Nella città dei Templi ad oggi, la Procura non ha reso noto alcun atto giudiziario verso chi “guida” il carrozzone che sta gestendo questo anno che avrebbe dovuto essere di gloria. Evidentemente il titolo di Capitale della cultura non sempre porta luce a chi lo ottiene. I fatti. Era il 10 ottobre scorso, quando la Guardia di finanza e gli agenti della Questura hanno trascorso diverse ore negli uffici del Comune di Pesaro e soprattutto in quelli dell’assessorato alla Cultura alla ricerca di prove di corruzione negli atti che riguardavano Pesaro Capitale della cultura. Hanno agito su ordine dei due sostituti procuratori, Maria Letizia Fucci ed Ernesto Napolillo, che stanno conducendo l’inchiesta nota come «Affidopoli».

Ad Agrigento non risultano indagini (penali) su Capitale della Cultura

Scriveva “La Verità” l’11 ottobre: “La Procura ha già fatto altri sequestri a carico degli unici due indagati: Massimiliano Santini, il factotum dell’ex sindaco Matteo Ricci, e Stefano Esposto, accusati di corruzione e concorso in corruzione. Sempre secondo quanto scritto dal quotidiano, “l’inchiesta procede lenta, ma si capisce che il perimetro d’indagine va oltre gli affidamenti diretti del Comune di Pesaro per oltre 600.000 euro a due associazioni che non hanno tutti i requisiti contabili e hanno due soli soci. Un’altra indagine dell’Anac – l’autorità anticorruzione investe una presunta mancanza di trasparenza di alcuni atti della Fondazione Pescheria che è il braccio operativo dell’assessorato alla Cultura e che ha dato i soldi a Esposto e pare che lunedì arriveranno anche gli ispettori del ministero dell’interno. A seguito di un esposto dall’avvocatessa Pia Pericci – già candidata con una civica a sindaco: ha prodotto una mole di carte innesco delle diverse inchieste – il prefetto di Pesaro, Emanuela Saverio Greco, ha inoltrato al ministro Matteo Piantedosi la richiesta di commissariamento del Comune. Al centro delle indagini ci sono anche i soldi del ministero dei Beni culturali erogati a Pesaro Capitale della cultura 2024. A eleggere Pesaro fu un governo di centrosinistra. Dinamiche pesaresi ad oggi “solo” sospette, oggetto delle attenzioni della Procura della Repubblica marchigiana, come “solo” discutibili sono le dinamiche in corso da mesi ad Agrigento. Incarichi e affidamenti diretti sono la norma, senza alcuna gara e con un fiume di denaro pubblico che ha destato – ad oggi – l’attenzione “solo” della Corte dei conti, senza che alcuna “affidopoli” risulti impegnare la Procura agrigentina. La speranza è che dal punto di vista amministrativo tutto si sia svolto, si stia svolgendo e si svolgerà nel rispetto delle norme. Sul successo dell’evento, il bilancio è già negativo. 

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