Agrigento è sommersa da perdite d’acqua e rotture della rete idrica, ma né AICA né il Comune intervengono. Eppure esiste una convenzione che consentirebbe di agire subito. Uno spreco continuo sotto gli occhi di tutti.
Una città letteralmente allagata… ma non per piogge abbondanti. Ad Agrigento l’acqua si spreca ogni giorno in decine di punti della rete idrica urbana a causa di rotture, sfiati, guasti e vere e proprie falle nel sistema, mentre i cittadini restano a secco nei rubinetti. Un paradosso intollerabile.
Dal centro storico ai quartieri periferici, le perdite d’acqua si moltiplicano. Via Esseneto, Via Rabad, Via Demetra, Via Manzoni, Quartiere Fontanelle, Villaggio Mosè: i casi documentati – anche da questo giornale – sono ormai innumerevoli. Strade allagate, marciapiedi impraticabili, tombini saltati, e nessun intervento immediato, nonostante esista una convenzione tra il Comune e AICA che consentirebbe di agire rapidamente in caso di guasti.
Questa convenzione, siglata la prima volta il 18 agosto 2021 e riproposta il 27 gennaio 2025 GC_12_2025 SCHEMA ACCORDO AICA, prevede infatti che il Comune possa anticipare i costi per gli interventi urgenti scalandoli dai propri crediti nei confronti di AICA. Quindi, il Comune ha gli strumenti per intervenire, ma non lo fa.
“Agrigento oggi affoga nell’acqua che dovrebbe bere. È un insulto alla logica e al buon senso” – commenta un residente esasperato.
Le immagini e i video pubblicati da Report Sicilia in questi mesi dimostrano che la situazione è fuori controllo. L’acqua potabile – bene prezioso e razionato in molte case – finisce nelle caditoie o evapora sotto il sole cocente, mentre nessuno si assume la responsabilità di un intervento definitivo.
Una città in emergenza costante
Quello che dovrebbe essere un servizio pubblico essenziale si è trasformato in una continua emergenza gestita con approssimazione. AICA lamenta scarsità di risorse e personale, ma il Comune, anziché pretendere risultati, continua a riproporre le stesse soluzioni-tampone, senza un piano strutturale di rinnovo della rete.
La rete idrica è vecchia, fragile e inefficiente, e i cittadini sono stanchi di subire disagi e sprechi. Il silenzio dell’amministrazione comunale è assordante, mentre l’acqua – quella poca rimasta – continua a disperdersi nei sottosuoli di Agrigento.
La domanda è semplice: che fine ha fatto la capacità di governare questa città? Quando anche i meccanismi straordinari come la convenzione vengono ignorati, la responsabilità è solo politica e amministrativa. Agrigento non merita di essere ricordata come la città che spreca l’acqua mentre raziona la vita.

